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  • Immagine del redattoreMatteo Marchi

Il Caffè del Venerdì - Libri per aprire la mente

Film tratti dai libri

C’è un argomento che ancora non ho trattato in questa rubrica sul mondo dei libri e l’ho fatto per un motivo specifico.

La verità è che non ero sicuro di come pormi a riguardo. Da un lato volevo elogiare lo splendido lavoro fatto da alcune menti creative come Kennet Branagh, ma dall’altro mi rendevo conto che ci sono veri e propri obbrobri di cui non farò qui il nome per non risvegliare in voi brutti ricordi.

Ma se è vero che ogni tentativo porta in sé una buona occasione per creare qualcosa di bello non è sempre vero che ciò che ne esce sia sempre uno spettacolo per gli occhi.

I libri tratti dai film sono un argomento molto delicato per tutti. Molto spesso si creano due fazioni quando viene annunciato un film di questo tipo: gli entusiasti e ì bastian contrari. Gli entusiasti come si evince dal nome sono quelli talmente fan di quel libro e del mondo del cinema da prendere con grande felicità l’annuncio della realizzazione di un film con attori in carne ed ossa. Gli altri invece sono quelli che guardano con occhio cinico al mondo del cinema o più semplicemente sono talmente affezionati ai loro da temere di vedere una versione travisata degli stessi e dell’opera che tanto hanno amato.

Hanno ragione entrambi.

Chi come me ha avuto modo di conoscere da vicino la grande macchina mediatica che è la realizzazione di un film sa bene che la creazione di un opera cinematografica rende molto difficile la fedeltà ad un libro.

Ciò che ci cerca di creare è un compromesso tra narrazione testuale e narrazione visiva, qualcosa che anche quando funziona, non accontenta sempre tutti.

Per questo non credo che si dovrebbero demonizzare i film che cercano di portare in scena libri illustri ma bisognerebbe sviluppare un occhio critico e cercare di capire cosa è stato fatto per avvicinarsi all’opera e cosa invece si poteva fare di più per avvicinarsi all’intento dello scrittore.

Ci sono casi che si dimostrano essere palesemente delle mosse commerciali che vogliono portare più gente nelle sale ma queste molto spesso, nel caso di più volumi, non vanno oltre al primo film.

Ci sono anche casi di bellissimi film che sono riusciti a trasmettere il messaggio del testo originale e che sono purtroppo finiti lo stesso nel dimenticatoio, mentre altri che non meritavano hanno continuato.

I motivi sono molteplici e non è mia intenzione mettermi a parlare di economia dello spettacolo sappiate però che sono tutte mosse strategiche volte a favorire l’azienda produttrice, nulla nel cinema viene fatto per caso.

In conclusione l’eterna lotta tra gli entusiasti e ì bastian contrari non avrà mai fine ma credo che in fondo sia questo il senso stesso della narrazione, sia essa testuale o narrativa, creare un dialogo tra le persone.


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