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  • Immagine del redattoreMatteo Marchi

Il Caffè del Venerdì - Libri per aprire la mente


Oggi vi voglio parlare di un libro interessante che articola in maniera intelligente un discorso molto difficile.

Non tanto per gli argomenti che va a trattare, già presi in causa da diverse figure nel mondo della letteratura quanto per i temi che interessano tutti noi.

Sono volutamente escatologico in questo articolo, ma prima di tutto andiamo con ordine e cerchiamo di analizzare questo libro in maniera intelligente.

L'opera in sé è molto ben scritta, è un testo che si legge tranquillamente in un'ora e la scorrevolezza della lettura è qualcosa di semplice e immediato. Come vuol far intendere l'autore questo è un testo che possono leggere tutti, dagli abituè del libro più accaniti e colti ai lettori mordi e fuggi che si concedono un libro ogni tanto, solo per stuzzicare il proprio intelletto e che forse non degnerebbero di uno sguardo un testo con un titolo così provocatorio.

Nessuna scusa quindi, tutti dovremmo leggere questo testo, e dico dovremmo perché sono certo che purtroppo molti non si arrischieranno a "sporcare" la propria soffice coda bianca in argomenti in cui credono di sapere già tutto.

Il testo è qualcosa di unico nel suo genere perchè è un testo di riflessione femminista scritto da un uomo femminista.

Qualcosa che cari maschi alpha vi assicuro esistere e non essere un animale mitologico, io stesso mi annovero tra di essi e ne vado fiero.

Messo da parte un preambolo necessario(arriverà il giorno in cui spero non lo sarà più) andiamo al succo vero e proprio del testo.

L'analisi schietta e sincera ci porta a riflettere su alcuni aspetti importanti della nostra vita, e quando dico "ci" mi riferisco in particolare ai maschi bianchi cisgender che sono spesso l'esempio della società di "Vero Uomo".

Gasparrini scardina questo luogo comune e ci aiuta a comprendere che spesso la vita al di fuori di quel "Vero Uomo" non è facile se sei donna, omosessuale, bisessuale, transessuale o di colore. Insomma se non ti ritrovi in quello che la società ti impone di essere.

Un discorso simile e così ben strutturato mi capito di ritrovarlo in due incontri con Vera Gheno l'anno scorso in cui se riuscirò tornerò a parlare in un prossimo articolo.

Insomma l'idea che molti uomini bianchi si sono fatti crescendo di una società che viene definita "normale" è di fatto qualcosa che può coincidere solo con loro.

Il femminismo serve anche agli uomini perché li aiuta ad uscire da quel concetto di machismo tossico che fa dell'uomo sensibile o semplicemente diverso da quello disegnato un obbiettivo da marchiare e vessare.

E se vi parlo di questo è proprio perché sono situazioni che da giovane ho vissuto io stesso, venendo osteggiato e messo da parte perché tra i miei interessi non c'erano sport popolari come il calcio o la semplice violenza come metodo di approccio.

Ma il femminismo serve anche agli uomini non serve solo per questo, ci aiuta a comprendere anche la situazione della donna nella nostra società, una società che di fatto parla di uguaglianza ma che di uguaglianza in realtà non ha ancora fatto davvero il necessario per arrivarci.

Questo libro non serve solo agli uomini, serve ai bambini nelle scuole, mi sento di proporre questo testo alle istituzioni scolastiche per riuscire a far cambiare questo maschilismo tossico che non solo sta inquinando i nostri giovani ma che mette in difficoltà anche gli uomini adulti che faticano a rientrare in quelle categorie.

Questo libro non serve solo agli uomini, serve a tutti.

Vorrei concludere questo articolo con un consiglio all'ascolto, alcuni anni fa Caparezza fece uscire un bellissimo brano intitolato Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti. Secondo me questo brano potrebbe essere un'interessante sottofondo alla lettura di questo libro.

In ultima voglio ringraziare una persona per avermi portato all'attenzione questo libro, lei sa chi è quindi non farò nomi, ma ci tengo a ringraziarla perché senza di lei mi sarei perso probabilmente un'occasione di riflessione davvero importante.

Ci vediamo alla prossima settimana!

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