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Immagine del redattoreMatteo Marchi

Episodio 9 - Gli irregolari di Baker Street

Bentornate amiche e amici, anche questa settimana mi sono spremuto le meningi per trovare qualcosa di interessante di cui parlarvi e ho scovato nella Londra vittoriana una serie in cui non riponevo molte aspettative ma che mi ha invece piacevolmente sorpreso, benvenuti agli irregolari di Baker Street, benvenuti su Nitrato d’Argento.

 

Innanzitutto è bene farvi un breve spiegone su chi siano gli Irregolari di Baker Street e su quale sia effettivamente il loro ruolo all’interno di quello che forse, dal nome della via nel nome, avrete certamente capito essere il famoso e vasto mondo delle avventure di Sherlock Holmes.

Gli Irregolari sono un gruppo di adolescenti che vivono lungo le strade della Londra vittoriana, iniziano a lavorare per il Dottor Watson e Sherlock Holmes per risolvere crimini.

L’elemento interessante di questi ragazzini è che Holmes li sceglie nei romanzi sostanzialmente perché sono degli invisibili, essendo della classe sociale più bassa riescono a muoversi agevolmente in tutto il sobborgo londinese in un modo in cui neppure Sherlock Holmes riuscirebbe senza l’aiuto dei suoi travestimenti.

Molto probabilmente pochi di voi li conoscono e per un semplice motivo: in quasi la totalità dei film e delle serie tv si fa cenno molto poco o per nulla alla loro esistenza, togliendo a parer mio quel lato umano di sherlock holmes che deve il suo sapere ad una conoscenza quasi divina delle vicende, conoscenza che per chi conosce i libri sa invece essere una abile rielaborazione delle informazioni che proprio gli irregolari gli danno.

 

La trama è all’incirca questa:

Un quartetto di ragazzi, cui si aggiunge un principe in incognito, vive insieme in una umidissima cantina proprio di fronte al celebre 221b di Baker Street: l'indirizzo di Sherlock Holmes. È Watson ad accorgersi di loro e ad avvalersi dei loro servizi, per contrastare crimini nelle zone malfamate della città, ma diventa subito chiaro che il vero motivo per cui li ha scelti è l'affinità di una di loro, Jessie, per il soprannaturale. Mentre eventi inquietanti diventano sempre più diffusi a Londra, Jessie inizia a trovare conforto in un misterioso uomo vestito di lino che le appare nelle proprie visioni. Gli altri cercano invece di scoprire il segreto di Watson e del suo misterioso socio in affari.

Dopo questa breve infarinatura passiamo adesso alla serie vera e propria.

Vi dirò la verità, ho impiegato non poco a convincermi a vedere questa serie, dai trailer e dalle foto avevo inteso che si trattasse di una serie di serie b e l’elemento del sovrannaturale in un mondo come quello in cui la mente razionale vince su tutto non mi faceva ben sperare.

E invece mi sbagliavo, perché tolta tutta la patina da serie di Sherlock Holmes, figura che appare solo dopo metà stagione, si ha la possibilità di giocare in maniera e originale, mettendo in campo personaggi e misteri del tutto nuovi, che personalmente mi hanno ricordato molto di più il mondo di Lovecraft che quello pensato da Sir Doyle.

I ragazzi sullo schermo risultano abbastanza affiatati, con personaggi che spiccano di più rispetto ad altri, merito anche dell’interpretazione degli attori.

Il lato forse meno interessante e più penalizzante della serie è il tono a volte da teen drama in cui scade la serie rendendola di fatto una serie per un pubblico non troppo adulto, elemento però tradito subito dopo quando abbiamo la rappresentazione del nostro Sherlock Holmes.

 

A questo punto devo farvi un mezzo spoiler, quindi per chi ha paura di rovinarsi un pezzettino della storia, ma davvero un pezzo molto piccolo e non inficia il finale ve lo posso garantire, lo rimanderei alla fine del podcast.

 

Ciò che mi ha maggiormente colpito in questa serie è la caratterizzazione di alcuni personaggi e di alcune relazioni tra queste.

Sherlock Holmes è rappresentato come un tossico che non ha più nulla o quasi dell’uomo brillante di cui siamo abituati a conoscere, distrutto da un dolore che non è riuscito a sanare, mentre Watson ha dismesso i panni del bonario aiutante per diventare un freddo e burbero dottore che mal sopporta le persone. Anche Microft non è quel genio solitario ma un fratello sconvolto a cui manca il suo fratello più piccolo e incolpa Watson di averglielo portato via.

 

Le relazioni di cui vi avevo parlato poco fa sono relazioni genuine, portate avanti con fatica dai personaggi e che spesso non vanno a finire in maniera scontata ma in maniera vera e convincente.

 

In conclusione non posso che consigliarvi questa serie, sono 8 episodi che vi terranno incollati fino alla fine per cercare di scoprire cosa si cela dietro a questi omicidi e cosa davvero nascondano Sherlock Holmes e il Dottor Watson.

 

Come ogni settimana vi ringrazio per avermi seguito fin qui, vi invito a condividere con gli amici il Podcast se vi è piacito, a scrivermi nei commenti e ha riascoltare gli episodi passati se ancora non l’avete fatto.

Vi auguro un buon fine settimana e un fantastico venerdì, noi ci vediamo qui la prossima settimana, non so ancora di cosa parlerò ma lo scopriremo insieme, buon pomeriggio a tutti.


 

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