Episodio 75 - Maniac
- Matteo Marchi
- 1 giorno fa
- Tempo di lettura: 3 min
Bentornate amiche e amici, nell’episodio di oggi vi voglio parlare di una serie uscita ormai anni fa ma che ho voluto riprendere in mano in questo periodo, oggi parliamo di Maniac, bentornati su Nitrato d’Argento.
Eccoci qui amici, oggi ho deciso di riportare alla mente di tutti Maniac, ma prima di farlo, devo dare a tutti quelli che non l’hanno vista qualche informazione in più.
Maniac è una miniserie televisiva statunitense del 2018, creata e diretta da Cary Fukunaga e scritta da Fukunaga insieme a Patrick Somerville.
La miniserie è il rifacimento statunitense dell'omonima serie televisiva norvegese del 2014 Maniac.
Annie Landsberg e Owen Milgrim sono due estranei che si incontrano casualmente per prendere parte ad un progetto di sperimentazione tenuto da una fantomatica casa farmaceutica nota come Neberdine Pharmaceutical Biotech, sotto la supervisione di due dottori, James Mantleray e Azumi Fujita. Entrambi, con patologie psichiatriche e storie problematiche alle spalle, prenderanno parte all'esperimento psico-farmaceutico, con risultati inaspettati.
Questa serie ha un’idea di partenza secondo me davvero originale, ci mette nei panni di due soggetti che hanno due patologie differenti, ci permette con uno sguardo davvero unico di cercare di capire come effettivamente funzionino le menti di due persone che sono arrivate a quel punto in maniera differente.
Da una parte c’è un trauma psicologico molto forte che ha scatenato una risposta allo shock in un modo molto particolare, creando una barriera emotiva molto difficile da penetrare. Dall’altra abbiamo un soggetto costantemente vessato dalla propria famiglia che gli ha creato nevrosi capace di fargli creare una scissione della personalità e che gli fa vedere persone immaginarie, un totale annientamento della personaltà.
Questi due soggetti intraprendono insieme una terapia speriementale con un dottore che lui stesso ha problemi e che spera con questa nuova terapia di risolvere gli stessi.
Tutto questo viaggio nella mente delle persone è un viaggio non in solitaria ma in due e forse proprio grazie a questa improbabile unione che riusciranno a trovare un senso in questo mondo dove se sei hai qualche malattia o se sei diverso allo sei automaticamente escluso dalla vita.
Questa serie racconta in maniera attenta e a tratti realistica quelli che possono essere i problemi effettivi di una persona con una patologia a volte invalidante ma lo fa con lo sguardo di quella persona, piena di colori, di fantasia strabordante con un filo logico che ha volte e difficile seguire.
Lo ammetto, ci saranno momenti in cui non riuscirete a capire effettivamente dove la storia voglia portarvi, ma alla fine se avrete pazienza la serie vi lascerà qualcosa.
Gli attori funzionano davvero bene, da Emma Stone a Jonah Hill e tutti gli altri attori.
Devo ammetterlo, Jonah Hill non è uno dei miei attori preferiti, avendo sempre fatto ruoli da macchietta nei film, cominciavo a pensare che in realtà non potesse, non volesse, o non gli permettessero di fare altro, qui mi sono dovuto ricredere, la sua dedizione al ruolo è qualcosa di incredibile, è forse il suo punto più alto finora. Emma Stone invece lavora sempre molto bene, la sua recitazione qui, nonostante sia una serie tv resta alta come i suoi migliori film e dimostra che si può recitare bene in qualsiasi contesto ci si muova.
La fotografia e il design delle scene è davvero studiato bene, tutti gli ambienti trasudano di stranezze e mistero perfette per farvi entrare nella storia.
La musica è funzionale alla storia, niente di particolarmente originale ma fondamentale per sorreggere l’intera narrazione.
Questa miniserie, le puntate infatti sono solo dieci, è una serie da guardare tutta d’un fiato, anche perché gli episodi spesso sono strutturati per concludersi con un finale aperto che si aggancia direttamente a quello seguente, con una struttura tipica delle serie di qualche anno fa che può far piacere ad alcuni e far impazzire molti.
Nel complesso questa serie regala diversi spunti di riflessione e lo fa in una maniera originale e ricercata.
In un tempo in cui le serie spesso sembrano ispirarsi a serie di successo questa non lo fa, segue la sua strada e lo fa bene in barba alla narrazione lineare o ai messaggi chiari nella storia, volete capire la trama? Allora dovete fare attenzione.
Vi ringrazio per avermi seguito fin qui, noi ci vediamo venerdì prossimo, vi invito a seguirmi su Spotify e su Spreaker, inoltre vi invito a dare un’occhiata al mio blog dove potrete trovare la trascrisone di tutti gli episodi per no udenti, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.
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