Episodio 72 - Conclave
- Matteo Marchi
- 9 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Bentornate amiche e amici, nell’episodio di oggi vi voglio parlare di un film uscito ormai un anno fa che, per gli argomenti trattati è tornato alla ribalta di recente, oggi parliamo di Conclave, bentornati su Nitrato d’Argento.
Eccoci qui e come sempre mi piace introdurvi alla trama del film:
Alla morte di papa Gregorio XVII, Il Cardinale Lawrence (Ralph Fiennes) è incaricato di organizzare uno degli eventi più antichi e misteriosi della storia: selezionare il nuovo Papa. I quattro candidati principali al soglio pontificio sono Aldo Bellini(Stanley Tucci), liberale in linea con le idee del defunto papa, il nigeriano Joshua Adeyemi(Lucian Msamati), conservatore sociale, il canadese Joseph Tremblay(John Lithgow), conservatore tradizionale, e l'italianoGoffredo Tedesco, tradizionalista reazionario(Sergio Castellitto). Lo stesso Lawrence è considerato papabile, ma egli nutre dubbi sulla propria fede e spera di lasciare Roma appena portato a termine il gravoso compito di gestire il conclave. Il collegio è sorpreso dall'arrivo all'ultimo momento di Vincent Benitez, un missionario messicano da poco divenuto arcivescovo di Kabul, nominato cardinale in pectore dal pontefice poco prima della sua morte. Confermata la nomina, Benitez viene ammesso in extremis al conclave. Mentre Lawrence è all'opera, si ritrova al centro di una cospirazione che potrebbe scuotere le fondamenta della Chiesa Cattolica Romana.
Uscito nel 2024, la pellicola è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Robert Harris, interpretata da Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini.
Come avete avuto modo di capire questo film parte con l’intento di mostrare in maniera realistica e affascinante un evento che per sua stessa funzione ha la capacità di monopolizzare gran parte del mondo.
Ralph Fiennes ci traina grazie alle sue grandi capacità recitative all’interno di un mondo tanto sconosciuto quanto misterioso, tutti noi almeno una volta ci siamo domandati cosa succede durante quelle ore che precedono l’elezione di un papa, anche se i giornali spesso non sprecano i dettagli delle procedure, vederli sul grande schermo senza il filtro del commento giornalistico ha tutto un altro effetto.
Tutto il gruppo di attori coinvolti contribuisce a dare autenticità alla storia raccontata, ovviamente quello che stiamo guardando è un film è non un documentario e ciò che vuole narrare è una storia ben precisa, sacrificando a volte alcune cose in favore di una più chiara lettura del messaggio finale.
Ciò che tutto il racconto ci mette davanti sono i meccanismi più puri della politica vaticana, ci mostra quello che è la macchina amministrativa vaticana, su cosa si poggia, sulle forze che operano affinché un sistema antico e potente resti tale.
Quello che mi ha colpito di più è come all’interno del conlave si creino delle piccole fazioni ognuna con il suo leader papabile e ognuno di una nazione diversa, quella unita tanto sbandierata dalla chiesa nel concreto in realtà è una lotta, o come dice il cardinale Bellini, una guerra, una guerra all’ultimo sangue, fatta di sotterfugi, vendette, denaro, per riuscire a insorgere sugli altri ed infine conquistare quello che è il posto più ambito della chiesa.
Per quello che ho avuto modo di vedere il film non ha la pretesa di dare un parere su quello che succeda, anche perché ogni conclave è diverso da precedente, quello che vuole fare è dare una maggiore comprensione di ciò che davvero si muove all’interno della chiesa, non condannando ne osannando la cosa in sé, ma cercando di capire e di porsi domande.
Personalmente ho trovato molto bello il ciclo narrativo del personaggio del cardinale Lawrance, da uomo in constante dubbio verso la sua fede, spaccato tra i doveri e il voler fuggire da quel mondo, il riflesso di quello che forse dovrebbe essere un buon credente.
Nel complesso il film è un prodotto eccellente sotto molti aspetti, ottima recitazione, ottima trama, una nota di attenzione alla fotografia, davvero studiata e attenta, i costumi e le acconciature davvero rese bene, e anche la musica rende molto bene l’atmosfera ecclesiastica senza però essere preponderante.
Il film andrebbe fatto vedere a tutti, sia perché è davvero un prodotto di alta qualità come ormai se ne vedono pochi, sia per osservare davvero cosa sia la buona recitazione e prendere spunto, e anche non ultimo, il farsi un po' di cultura su un mondo, che si voglia oppure no, ormai è entrato nel nostro quotidiano.
Grazie per avermi seguito fin qui, spero di avervi dato una maggiore comprensione del film, come sempre vi invito a seguirmi sui vari social e sulla pagina di Spreaker, noi ci vediamo la prossima settimana dove non so cosa dirà ma lo scopriremo insieme, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.
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