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Episodio 71 - Black Mirror

  • Immagine del redattore: Matteo Marchi
    Matteo Marchi
  • 19 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Bentornate amiche e amici, oggi vi voglio parlare di una serie uscita ormai anni fa che nel corso del tempo ha a saputo farsi amare, oggi parliamo di Black Mirror, bentornati su Nitrato d’Argento.

 

Bentornati sul podcast che si occupa settimanalmente di film, serie tv, documentari e tanto altro. Oggi mi voglio soffermare sulla serie di Black Mirror e più in particolare su due episodi che hanno fatto molto discutere, ma prima, per tutti quelli che non sanno di cosa sto parlando, ecco una breve sintesi.

 

Black Mirror è una serie televisiva britannica, ideata e prodotta da Charlie Brooker per Endemol Shine Group. Si tratta di una serie antologica, in quanto scenari e personaggi sono diversi in ogni episodio. La fiction è incentrata sui problemi di attualità e sulle sfide poste dall'introduzione di nuove tecnologie, in particolare nel campo dei media (il titolo infatti si riferisce allo schermo nero di ogni televisore, computer o smartphone). È stata trasmessa in prima visione su Channel 4 dal 4 dicembre 2011 e in Italia su Sky Cinema 1dal 10 ottobre 2012. Dalla terza stagione è trasmessa a livello internazionale sulla piattaforma streaming Netflix.

 

Ogni episodio della serie è autoconclusivo, e il filo conduttore di ognuno è l'incedere e il progredire delle nuove tecnologie, l'assuefazione ad esse e i loro rischi ed effetti collaterali. Vengono immaginate e ricreate diverse situazioni del recente passato, presente o futuro in cui una nuova invenzione tecnologica o un'idea paradossale ma realistica ha, in qualche modo, reso instabili la società e i sentimenti umani.

 

Dalla sua uscita ormai la serie conta sette stagioni e la sua luce creativa non sembra proprio sul punto di spegnersi. La costruzione degli episodi, scritta con mano sapiente è supportata da un’ottima regia e dalla fotografia sempre ben rappresentativa.

Volendo fare un sommario davvero generico, ricordate che voglio presentarvi la serie in maniera generica per darvi un’idea di cosa vi aspetta nel caso decidiate di vederla, devo dire che anche gli attori riescono quasi sempre ad essere all’altezza delle trame scritte dall’autore, si, perché ad una ricerca più approfondita ho scoperto che buona parte dei contenuti della serie è scritta da un’unica mano, Charlie Brooker, ovviamente l’autore è supportato da altre persone ma buona parte delle idee vengono da lui è questo secondo me fa della serie un piccolo caso rappresentativo.

In effetti in un mondo in cui l’autorialità dei prodotti e spesso frutto di un lavoro a più mani, che può essere una cosa molto positiva, questo va ovviamente ad annullare la visione autoriale di uno solo, con la scomparsa di prodotti dal tagli riconoscibile, come possono essere quelli di Quentin Tarantino e Tim Burton. Questa serie ha un taglio molto autoriale pur però lasciando libero spazio all’immaginazione, creando contesti verosimili in cui i messaggi che ne fuoriescono sono frutto di una precisa visione sociale.

Black Mirror è una serie davvero magistrale, una serie non per tutti ma che da tutti dovrebbe essere vista, soprattutto in un mondo che si evolve così velocemente come il nostro.

Nel complesso la serie è quindi consigliata a tutti e soprattutto agli amanti della fantascienza.

 

Ora, passiamo invece al dato dolente che ha fatto storcere il naso a molti puristi della serie, i due episodi a tema Star Trek. Nello specifico gli episodi USS Callister della stagione 5, e USS Callister: Infinity della stagione 7.

Questi due episodi vanno ad omaggiare la serie classica nel primo e più in generale il mondo di Star Trek il secondo.

Quello che ho sentito dire a molti è che di tutti gli episodi fatti questi sono quelli meno Black Mirror style, e sono d’accordo, quello però che mi sento di muovere, almeno nel primo è che probabilmente la nascita di questa storia sia stato frutto di una grande passione dell’autore per il mondo di Star Trek.

La costruzione del primo episodio è ricca di citazioni, e per quelli, come il sottoscritto che hanno amato tanto la serie classica, questo è un parco giochi visivo non da poco.

In realtà anche il secondo episodio secondo me è costruito molto bene, forse un po' lungo come hanno criticato in molti ma che scorre molto bene e non ha tempi morti, con una storia che cita molto il film Ready Player One, di cui consiglio anche il romanzo, anche lui ricco di citazioni.

L’elemento meno oscuro di questi due episodi e anche il fatto che non abbia un finale simile agli altri, mi spiego meglio, spesso in molti degli episodi di Black Mirror si finisce una visione restando in una sorta di incredula sensazione di ansia, un ansia che ti fa riflettere sul mondo e su dove noi esseri umani stiamo andando e su quello che ha volte siamo disposti a fare pur di ottenere certe cose, sono volutamente fumoso per non farvi spoiler, chi ha visto la serie sa di cosa parlo.

Qui invece è tutto un baraccone in stile fantascienza cinematografica a buon mercato con un finale agrodolce che non vuole far riflettere sul senso del mondoo ma solamente svagarti fino alla fine, dandoti un monento di respiro tra un episodio intenso e l’altro.

Credo che questi due episodi dovremmo prenderli in questo modo, come un diversivo più leggero dagli altri importanti episodi della serie, senza indignarci sulla diversità, la qualità narrativa c’è tutta, solo è portata verso un pubblico più generalista che probabilmente vuole attrarre.

Cercare un pubblico che ancora non è approdato alla serie e magari farlo iniziare con qualcosa di più leggero.

Né è la prova il fatto che a molti questi episodi sono piaciuti, andrei a chiedere a loro quanto si erano interessati prima alla serie, se non per moda o per vero interesse.

 

Vi ringrazio per avermi seguito fin qui, spero di essere stato esaustivo nel raccontarvi questa serie, noi ci vediamo qui il prossimo venerdì, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.


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