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Episodio 68 - Freud

  • Immagine del redattore: Matteo Marchi
    Matteo Marchi
  • 11 apr
  • Tempo di lettura: 5 min

Bentornate amiche e amici oggi vi voglio parlare di una serie che mescola realtà e finzione o meglio che mescola realtà e occultismo oggi parliamo di Freud, bentornati nitrato d’argento.

 

Eccoci qui a parlare di una serie che in teoria dovrebbe essere una serie biografica, ma che in realtà se andiamo ad analizzarla, si dimostra essere una serie a metà tra verità e finzione, ma come sempre, prima di iniziare a parlare di questa serie, ecco una breve sintesi:

 

Freud è una serie televisiva austriaca-tedesca-ceca in otto episodi, ideata da Marvin Kren e con Robert Finster nel ruolo di Sigmund Freud, Ella Rumpf nel ruolo della medium Fleur Salomé e Georg Friedrich nel ruolo dell'ufficiale di polizia e veterano di guerra Alfred Kiss.

 

Vienna, 1886. Sigmund Freud è un giovane neurologo affascinato dall'ipnoterapia.

Sigmund inizierà ad applicare l'ipnosi ai casi clinici dell'ospedale psichiatrico in cui lavora, attirando su di sè l’antipatia di professori e colleghi.

Dopo una presentazione fallimentare Sigmund sarà convinto dall'amico e collega Arthur Schnitzler a partecipare ad una festa organizzata dalla contessa Sophia von Szápáry. Durante la festa, la contessa insieme al marito, Viktor von Szápáry, metterà in scena una seduta spiritica attorno alla figura della medium ungherese Fleur Salomé. Da quel momento, Sigmund si ritroverà catapultato in una spirale di omicidi, complotti, vendette e fatti soprannaturali che dovrà risolvere facendo ricorso alle sue nuove conoscenze e all'aiuto della governante Leonore e del veterano di guerra Alfred Kiss.

 

Come avete avuto modo di ascoltare in questa breve sintesi la serie a parte con l’idea di raccontare una parte della giovinezza del giovane Sigmund Freud e di sovrapporla all’oscuro mondo dei medium.

Questo collegamento, se a molti può sembrare azzardato in realtà per chi ha studiato un pochino della storia della psicologia, non sembrerà tanto campato in aria e in effetti agli albori della psicologia moderna la stessa tecnica dello spiritismo si avvicinava molto a come intendiamo la moderna psicoanalisi ovviamente gli analisti non me ne vogliano, ma all’inizio, quando poco o niente si sapeva dell’argomento spesso l’attenta analisi di psicologi e di medium avevano entrambi il medesimo fine di trovare un modo per comprendere argomenti che fino a quel momento erano sembrati tanto oscuri.


Questa serie cita trasporta all’interno dello scuro mondo della mente se i primi episodi procedono nella maniera rodata tipica delle serie storiche mano a mano che andiamo avanti con gli episodi la piega che prende questa serie mi ha ricordato molto per certi versi la narrativa di Lovecraft.


In uno degli ultimi episodi, l’atmosfera è più che mai oscura e Lovecraftiana con sangue morte, psicosi e viaggi nella mente che veramente hanno ricordato delle opere tratte da Lovecraft più di tutti forse la figura del giovane Freud magro ed emaciato con le occhiaie e la barba lunga, i capelli umidi schiacciati sul capo una lunga palandrana che si muove nell’oscurità nella nebbia e in mezzo al sangue con lo sguardo sempre di indagine e di terrore tipico dell’iconografia lovecraftiana.


Anche se questo cambio di rotta così repentino è sembrato quasi sopra le righe per certi versi mi fa comprendere che questa è una serie che cerca di sperimentare qualcosa di nuovo in realtà sia perché inserisce un personaggio logico e analitico come Sigmund Freud all’interno di un contesto esoterico, come quello dei medium e dei demoni.

Questa ambivalenza però può sembrare più di una semplice forzatura perché per me può essere letta come una metafora c’è un personaggio all’interno della serie di cui non farlo il nome per uno spoiler nulla che a un certo punto ha una scissione della personalità gli è successo qualcosa di talmente grave nell’infanzia che per tutelare la propria mente ha dovuto dividere la sua parte più sana e una parte oscura mostruosa che si è posta tra questa persona e i traumi e da un certo punto questa parte della personalità prende sopravvento. Nella serie è mostrata come una specie di demone antico e questa doppia lettura che può essere fatta sia psicologica quella che vi ho appena fatto sostanzialmente sia quella demoniaca perché la figura della medium è una figura evocatrice si può quindi leggerla sia in un modo più scientifico tra virgolette sia in un modo più esoterico e credo che questo sia un punto di forza.

Tutto questo racconto, ovviamente corre il rischio di sfociare in un esperimento o banale o male riuscito, ma secondo me, in fin dei conti questa serie è riuscita a suo modo a creare qualcosa di originale .

In primis, perché inserisce un personaggio vero in un contesto verosimile e cerca di mandare un messaggio molto importante, sia perché è una serie che ha avuto il coraggio di fare qualcosa che si è già stato fatto in passato, ma che quasi mai è riuscito appieno .

Andando ad analizzare gli attori, devo dire che sono stati tutti molto bravi gli attori protagonisti sono riusciti a rendere davvero bene i loro personaggi sia dall’attore che fa Freud che riesce a suo modo a delineare un personaggio originale, pur restando ancorato alla figura del terapista o sia ben chiaro, non si è voluto dare una rappresentazione vera al 100% come ho detto è una figura verosimile quindi non vi aspettate una descrizione al 100% fedele al personaggio diciamo il più vicino possibile ai fini della trama anche gli altri personaggi devo dire che sono stati veramente interessanti e tutti gli attori a loro modo sono riusciti a renderli vivi e pieni di contenuto devo fare un pregio agli attori tedeschi, perché questa sì è una serie tedesca devo ammettere che in questo periodo sto riscoprendo questo tipo di cinema che avevo accantonato e ammetto non approfondito sufficienza devo dire invece che si sono dimostrati dal punto di vista narrativo davvero interessanti e ben strutturati. Ero rimasto bloccato alle vecchie serie poliziesche che comunque mi sono sempre piaciute però avevo notato questo tipo di struttura narrativa spesso anche in altre serie tedesche che non fossero polizieschi, invece qui c’è qualcosa di di nuovo e devo dire che è una splendida scoperta.

La fotografia è ben disegnata ben costruita e aiuta molto bene ai medesimi assi nella storia quasi l’eccesso forse è molto probabile che in alcune scene resterete anche coinvolti vi resteranno in mente e ristrette a pensarci ma forse questo è proprio ciò che vuole la narrativa di questa serie fissarsi, magari su certe scene per rimuginarci restare coinvolti colpiti da certe scene come si può restare colpiti da certi avvenimenti nella vita credo che anche questo ne faccia parte che non sia casuale, ma che sia studiato e messo lì apposta.

La musica fa il suo lavoro niente di particolarmente eccelso, però offre un contorno funzionale e ben costruito.

Nel complesso la serie ci mostra un esperimento ben riuscito che forse meritava un po’ di considerazioni in più dallo spettatore medio. Se cercate qualcosa di diverso di interessante e con un pizzico di magia al suo interno non lesinando di significati ben delineati. Freud era che fa per voi forse non è il capolavoro della vita, però certamente ci offre un occhio diverso dalla visione che abbiamo noi tutti del famosissimo terapista austriaco.

Spero anche questa volta di essere stato chiaro, io vi ringrazio per l’attenzione. Noi ci vediamo il prossimo venerdì. Io sono Matteo e questo è nitrato d’argento.


 

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