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Immagine del redattoreMatteo Marchi

Episodio 34 - Trap

Bentornate amiche e amici, oggi vi voglio parlare di un film che ha smosso la curiosità di molti fan del regista che lo ha diretto, dal trailer accattivante e decisamente originale per la trama che mostra, oggi parliamo di Trap, bentornati su Nitrato d’Argento.

 

Innanzitutto mettiamoci nel giusto modo con la musica giusta, il film è uscito da alcune settimane nei cinema e sta facendo parlare di se, la trama come già vi anticipavo all’inizio del podcast è molto curiosa: Cooper Adams (Josh Hartnett) è un vigile del fuoco che accompagna la figlia adolescente Riley (Ariel Donoghue) al concerto della popstar Lady Raven (Saleka Night Shyamalan, la figlia del regista) come ricompensa per i suoi buoni voti. Una volta arrivati in loco, l’uomo nota la presenza insolitamente alta della polizia intorno alla sede del concerto e apprende da un venditore di gadget della popstar che l’FBI ha intenzione di catturare un serial killer noto come “Il Macellaio”.

Il terribile assassino è proprio Cooper che, segretamente, controlla sul suo telefono i filmati della sua ultima vittima, Spencer (Mark Bacolcol), rinchiuso nel seminterrato di casa sua. Cooper dovrà trovare un modo di scappare dal concerto senza farsi prendere dalla polizia.

La trama di per sé contiene già degli elementi interessanti, e il punto di vista dal serial killer rende tutto certamente pieno di colpi di scena.

Nel complesso la storia si svolge piuttosto bene, e la resa degli attori funziona molto bene, in particolare il protagonista da una interpretazione davvero eccellente, riuscire a rendere credibile un personaggio come questo senza scadere in stereotipi non è facile e in questo caso la figura del protagonista funziona bene.

Anche gli altri attori di contorno funzionano bene, e supportano il protagonista nella narrazione, il regista che fa un cameo verso la metà del film vi farà estorcere un sorriso, tra l’altro dice di essere lo zio della cantante, ma nella realtà è il padre. Ragionando un po' sulla trama dell’intero film però ho notato e mi sono state fatte notare alcune inesattezze banali per un film del livello di cui stiamo parlando. Innanzitutto la figura di Lady Raven viene venduta come una star mondiale, a livello di Lay Gaga, eppure durante il film veniamo a sapere che ci sono solo 20000 persone al concerto, un numero molto basso per quella che sembra essere la nuova star americana, un altro punto riguardante il concerto è che sembrano esserci ben tre pause durante il concerto, che diventa quindi un concerto in tre atti, cosa abbastanza strana nella struttura tipica dei concerti e anche la presenza durante le tante pause che si prende il protagonista per controllare la situazione degli spettatori che sembrano preferire buttare i propri soldi girovagando fuori dal concerti piuttosto che all’interno della zona dove si sta svolgendo.

 Ecco questi sono gli errori tecnici che secondo me si potevano evitare e che rendono la continuity della storia un po' confusionaria, altro elemento cruciale è come lui viene beccato, trovano delle ricevute dei biglietti del concerto in cui vogliono andare e quindi decidono di tenerlo d’occhio, quando però uno dei personaggi all’inizio del film da a intendere che l’intero concerto è stato orchestrato per fare in modo di incastrare il colpevole.

L’ultima cosa che secondo me aiuta a rendere debole l’intero film è l’incredibile abilità che ogni volta il protagonista sfodera per sfuggire ai problemi che gli si pongono davanti.

Vedete quando si scrive un opera si seguono alcune semplici regole di base che rendono la storia interessante, una di queste è che il protagonista deve avere delle debolezze, non può cavarsela in ogni situazione, o meglio, può anche riuscire a superare tutte le difficoltà ma deve farlo dopo molta fatica e il risultato non deve essere calcolato, altrimenti tutta la magia che si crea mentre speriamo che il nostro eroe si salvi viene meno se capiamo che tanto qualunque cosa accada lui avrà sempre la risposta pronta.

Il protagonista sembra non essere scalfito in ogni modo da ciò che gli accade, con una freddezza incredibile riesce sempre a svicolare, anche in situazioni che sembrano davvero ridicole, spesso è la polizia che non si pone le domande giuste, giustamente poi lui ne approfitta.

Nel complesso il film intrattiene molto bene, il ritratto del serial killer è delineato in maniera piuttosto buona ma poi si perde in cose banali come il fatto che il suo passato, da cui è partito tutto, viene solamente accennato, e visto che il protagonista punta tutto su questa sua follia e sul rapporto con sua madre un approfondimento sarebbe stato gradito.

La storia in sé funziona ma ogni tanto scade in alcune trappole narrative che non mi sarei aspettato da un regista così abile a narrare storie strane e dal contenuto originale.

Il film è consigliato a tutti, non è eccessivamente violento e la visione può essere fatta da tutti, un film molto bello ma con alcuni punti che potevano essere migliori.

Vi ringrazio per l’attenzione, vi invito a iscrivervi al podcast se ancora non lo avete fatto, noi ci vediamo la prossima settimana dove non so di cosa parlerò ma lo scopriremo insieme, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.


 

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