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Immagine del redattoreMatteo Marchi

Episodio 23 - Pistols

Bentornate amiche e amici, oggi vi voglio parlare di una serie che mi è stata consigliata e che mi ha portato ad interrogarmi su quanto in effetti ne sappia della cinematografia collegata alla musica. Voglio ringraziare questa persona per avermi aperto a questo genere di film e serie tv che non conoscevo, lei sa chi è e non farò nomi, grazie.

Oggi parliamo di Pistols, la serie sui Sex PIstols, preparate i vostri giubbotti borchiati perché oggi andiamo nella Londra degli anni 70, bentornati su Nitrato d’Argento.

 

Eccoci, sono gli anni 70, Londra è in pieno fermento culturale, Bowie e già un dio della musica, i Beatles sono ormai storia, nei sobborghi della città c’è un fenomeno culturale che cerca in tutti i modi di venire fuori, sono i Sex Pistols, baluardo di una cultura che fa del caos il suo marchi di fabbrica, cercando di sovvertire l’ordine sociale ma a suo modo, imponendo un mood arrabbiato, pieno di rancore per la società che vuole inglobarli in un capitalismo fatto di inchini alla borghesia, di lavori nei ranghi e di spersonalizzazione sociale.

La serie, fatta di 6 episodi e diretta da Danny Boyle che come nome dovrebbe già farvi capire con che ottica andiamo a vedere la serie, regista di Trainspotting, fantastico film che ha lanciato diverse carriere, tra cui Ewan MacGragor e tanti altri.

La serie si basa sull'autobiografia di Jones Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol, narrano la storia di Steve Jones come membro dei Sex Pistols e l'ascesa del gruppo alla notorietà mondiale.

Prodotta da FX ha debuttato nel 2022.

All’apparenza la serie utilizza delle ottiche di camera che vogliono richiamare gli anni in cui è ambientata, focalizzandosi soprattutto sulla visione umana e mentale dei membri del gruppo in particolare Steve Jones. Vuole mostrare l’atmosfera fatta di alcool, fumo e sostanze stupefacenti che erano parte integrante di un mondo giovanile che voleva in tutti i modi allontanarsi dal passato per scardinare le vecchie ideologie londinesi del passato.

Come sapete, cerco sempre di non farmi influenzare da altri recensori quando lavoro ad un episodio del podacst e anche questa volta è stato così. Ho visto testate massacrare questa serie per motivi che non ho voluto leggere, ma che solo dal titolo facevano presagire catastrofi.

La verità è che questa serie fa il suo lavoro, mostra in modo molto diretto la vita di una band che non è stata tutta rose e fiori, era fatta di un mondo rozzo e brutale che a tratti diventava quasi folle ma che proprio grazie alla sua follia è riuscito a regalare al mondo una nuova speranza.

Parlando degli attori devo dire che sono rimasto soddisfatto, tra la somiglianza passabile di alcuni(ricordiamo che non è uno di quei grandi film di Hollywood dove si hanno tutti i soldi necessari per qualsiasi cosa) e la presenza di alcuni attori che già io stimo, devo dirlo Thomas Brodie-Sangster(Love Actually, Maze Runner Saga) nel ruolo del manager, resta sempre uno dei miei attori preferiti, troviamo anche a sorpresa Maise Williams(Trono di Spade) nel ruolo di Pamela "Jordan" Rooke, un nome che mi ha stupito come Louis Partridge(Enola Holmes) nel ruolo di Sidvicius, e Talulah Riley(Inception) nel ruolo di Vivienne Westwood.

Sicuramente tutti i fan della musica rock degli anni 70 resteranno stupiti che una serie come questa sia passata un po' di sordina al grande pubblico perché ha davvero dei contenuti da vendere e lo fa con una scanzonata voglia di trasmettere qualcosa.

Nel complesso io vi consiglio caldamente di avventurarvi tra le vie di Londra in compagnia di Sid e della band e di aprire la vostra mente ad un tempo che forse ora sembra così lontano da noi ma che dio solo sa quanto di gente così ce ne sarebbe ancora bisogno.

Vi ringrazio per avermi seguito fin qui, come sempre vi invito a seguire il podcast, a riascoltare i vecchi episodi se ancora non lo avete fatto e a condividere con gli amici i podcast, vi auguro un buon venerdì e un fantastico fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.


 

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