Bentornati a tutti! Oggi vi voglio parlare di una serie uscita un po' di tempo fa e che al tempo in cui era uscita non aveva catturato particolarmente la mia attenzione tanto che dopo i primi due episodi avevo deciso di metterla da parte in favore di altre serie più interessanti. Oggi però, dopo una serie di avvenimenti nella mia vita che mi hanno fatto cambiare prospettiva tu tantissime cose, ho deciso di dargli una possibilità e devo dire che mi ha catturato. Parla di eroi, terre lontane, lotta per l’indipendenza e un mondo selvaggio, oggi parliamo di Frontier, Bentornati su Nitrato d’Argento.
Come vi accennavo poco fa questa serie ha faticato non poco ad entrare nelle mie grazie, complice forse anche il fatto che non si tratta di una delle serie più blasonate di tutti i tempi ed è palese che anche il budget non è ad alto livello come ci si potrebbe aspettare con serie con protagonisti attori del calibro di Jason Momoa.
I più esperti della filmografia dell’attore sapranno certo che il nostro bel hawaiano ha iniziato con Baywatch, la serie che vedeva protagonisti i lifeguard più famosi degli anni novanta, o come sono conosciuti da noi i bagnini. Jason Momoa fa la sua comparsa nelle ultime due stagioni e non a caso concquista già molti cuori anche se l’aspetto di allora era quello di un ragazzino asciutto con i capelli corti e senza barba.
Tornando a noi però, la serie di cui andiamo a parlare oggi è Frontier, serie prodotta da Discovery Channel nelle prime due stagioni e da Netflix nella seconda che però ha deciso di terminarla con questa lasciando alcune cose aperte.
La serie è incentrata sulla figura di Declan Harp, un fuorilegge per metà irlandese e metà nativo americano che cerca di combattere il monopolio della Compagnia della Baia di Hudson del commercio di pellame in Canada.
Intorno a lui si sviluppano una serie di personaggi interpretati da attori meno noti ma molto bravi nelle loro parti.
L’elemento più interessante di una serie fuori tempo massimo su questo genere che certamente avrebbe trovato terreno fertile negli anni 90 e a inizio anni 2000 è la rappresentazione degli ambienti.
In una recensione, infatti John Doyle della The Globe and Mail ritiene che la gestione scenografica del pilot di Frontier, riguardo alle Prime nazioni in conflitto con i nativi americani, era stata gestita in modo delicato; commenta che la serie non è una storiella banale sull'inglese, scozzese, irlandese o francese che lottava per il possesso della pelliccia o delle terre.
La rappresentazione della vita grezza della frontiera nel Canada del 18 secolo viene fatta con grande attenzione, la violenza è realistica, la posizione delle donne nella società è difficile e spesso gli uomini sono ostili, la figura di Declan Harp non è quella dell’eroe buono o positivo ma anzi quella di un uomo eroso dal senso di vendetta verso l’uomo che lo ha privato della felicità e dei suoi cari.
Nel complesso la serie racconta in maniera interessante tanti aspetti che spesso quando si parla di quel periodo storico si fanno passare in secondo e terzo piano in favore di una più alta spettacolarizzazione della storia.
episodio che ogni volta vanno a richiamare frasi famose di figure viventi con JK Rowling o figure storiche come Abram Lincoln che vanno ad inserisri in quello che a quanto pare vuole essere il significato principale dell’episodio.
Un punto a favore della serie a parer mio è l’emozionante intro iniziale, con una musica dei nativi americani e le animazioni che per certi versi ricordano molto Assassin’s Creed 3 ambientato proprio in un periodo molto vicino a quello in cui si svolge la nostra storia.
Tra gli attori secondari che troviamo nella serie ci sono tra i più significativi Landon Liborion, che interpreta Michael Smyth, personaggio che tra tutti forse è quello che si evolve di più passando dall’essere un landrucolo di Londra irlandese, elemento che lo accomuna a Declan Harp, anche lui per metà irlandese ed elemento che da l’avvio alla storia, all’essere un vero e proprio ribelle alla corona e che piano piano lo trasforma in un secondo Declan Harp.
Alun Amstrong(Il Mistero di Sleepy Hollow) che interpreta il malvagio Lord Benton, villan principale di tutta serie.
Zoe Boyle(Sons of Anarchy) che interpreta Grace Emberly, proprietaria della locanda della città in cui si svolge la vicenda e segretamente innamorata di Declan Harp.
Evan Jonigkeit che interpreta il Capitano Chesterfield altro villan della serie e degno avversario di Michael Smyth.
Una menzione speciale va alla’attrice Jessica Matten che intrerpreta la nativa americana Sokanon davvero in parte nel personaggio.
Nel complesso l’elemento forse più interessante dell’intera serie è l’evoluzione del personaggio di Michael Smyth che dalla sua visione estremamente occidentale dell’uomo europeo passa gradualmente a quella di americano e di uomo coraggioso, smette i suoi preconcetti e abbraccia pienamente sé stesso.
Anche la storia per come viene raccontata ha del potenziale, peccato che l’interruzione della serie renderà difficile capire se essa avesse o meno davvero le potenzialità per giungere a qualcosa di grande.
Vi ringrazio per l’attenzione, vi invito a riascoltare i vecchi episodi se ancora non lo avete fatto a iscrivervi al podcast per non perdervi tutti i nuovi episodi, noi ci vediamo cui il prossimo venerdì dove ancora non so di cosa parlerò ma lo scopriremo insieme, buon venerdì e buon fine settimana a tutti, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.
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