Bentornate amiche e amici, oggi vi voglio parlare di una serie che è riuscita in breve tempo a scalare le classifiche e a diventare la serie di cui tutti parlano, oggi senza tanti preamboli parliamo di Baby Reindeer, bentornati su Nitrato d’Argento.
Eccoci qui, come ogni settimana mi imbarco in una nuova avventura visiva alla ricerca di nuove serie da proporvi.
Prima di iniziare a parlare di questa serie devo anticipare un paio di cose, questa serie inizialmente non mi attirava molto, o meglio, mi attirava ma ci sono momenti della propria vita in cui non si ha voglia di vedere serie di un certo tipo, che sia perché non si è disposti emotivamente o perché si vuole vivere con più leggerezza la vita. Bene, se siete in questa fase della vita vi sconsiglio di vedere questa serie, è effettivamente pesante e la visione può e deve essere fatta a piccole dosi o tutta d’un fiato, non esiste la mezza misura, questa serie vi ossessionerà finché non l’avrete finita.
Ora che abbiamo chiarito alcuni punti possiamo andare avanti, inizialmente come dicevo ero tentato di scartarla e passare oltre, ma la vita di un recensore di serie a volte e dura, e sapendo che ho un podcast proprio su questo argomento molti dei miei amici hanno iniziato a chiedermi cosa pensassi di questa serie o se l’avessi vista, il mio io antropologo allora ha iniziato a domandarsi cosa avesse questa serie per essere finita sotto lo sguardo del più variegato gruppo di amici che avessi e tutti con la medesima domanda: l’hai vista? Cosa ne pensi?
Ebbene le vostre domande finalmente troveranno qui una risposta amici, e qui vi ringrazio per avermi spronato ad approfondire questa serie.
Ma prima di tutto ecco la trama: Donny è un barista e aspirante comico sulla trentina che diventa vittima di stalking quando conosce Martha, che comincia a mandargli centinaia di messaggi e e-mail ogni giorno dopo essersi convinta di stare insieme a lui. Quando Martha lo molesta sessualmente, risveglia in lui il ricordo del trauma subito diversi anni prima.
La serie è prodotta da Netflix e vede Richard Gadd, comico e attore inglese interpretare sé stesso in questa serie autobiografica.
Gli altri attori che troviamo sono Jessica Gunning nel ruolo di Martha, Nava Mau nel ruolo di Teri la ragazza di Donny e Nina Sosanya nel ruolo di Liz.
La storia è narrata in maniera piuttosto intrigante con la voce narrante del protagonista che racconta tutte le vicende che lo hanno portato fino a denunciare la donna alla polizia.
Sarebbe difficile per me raccontarvi tutta la serie senza spoilerarvi cose, posso dire però che dal punto di vista del mostrare le vicende la serie non si risparmia tanto da annunciare nell’episodio 4 un banner in cui avvisa gli spettatori di scene forti. E di scene forti ce ne sono ma non sono quelle che vi aspettate, perché l’angoscia che la serie crea non è tanto fisica quanto psicologica ed è quella che a parer mio fa più effetto.
Immaginate per un attimo di essere una persona gentile, disponibile, un bel giorno vedete arrivare nel locale in cui lavorate una ragazza in lacrime, dice di essere appena stata licenziata da dove lavora e che non può permettersi neanche un tè, decidete di offrirglielo, perché vi dispiace per lei, volete rendergli la giornata meno pesante, ecco fatto, siete già in trappola, l’avete conquistata senza nemmeno accorgervene e ora siete nei guai.
Questo è ciò che accade nei primi minuti della serie e già dal mio racconto avete capito il potenziale di questa serie, quanto il rischio celato dietro le persone sia alto.
È difficile per un artista non entrare in sintonia almeno un pochino con il protagonista, capire le sue difficoltà nel cercare di farsi strada in un mondo sempre più cattivo e difficile. Certo, attraverso gli episodi della serie vi troverete a giudicare le scelte del protagonista che si allontanerà sempre di più dalla vostra visione personale dell’artista che coltivate dentro, ma non potrete fare a meno di porvi la domanda: potrebbe capitare anche a me?
È una domanda di difficile risoluzione lo ammetto, ma come ci mostra il protagonista le cose che gli sono accadute sono state una concatenazione di eventi difficili da prevedere.
Passando invece all’interpretazione degli attori devo dire che è stato fatto un lavoro eccellente, ma qui si vede, devo dirlo, la grande preparazione tecnica degli attori inglesi che spesso arrivano dal teatro e per questo hanno una ottima presenza scenica, oltre al protagonista che è davvero una voce narrate davvero coinvolgente, c’è anche l’attrice che interpreta Martha che lascia davvero il segno, rende credibile il personaggio e l’ascia quel senso di follia nello sguardo davvero degna di nota.
Gli attori secondari sono molto bravi, rendono una interpretazione molto vera e aiutano a rendere più coinvolgente tutta la storia.
Nel complesso la serie è davvero qualcosa di unico, racconta in modo non banale delle situazioni reali. Come vi ho anticipato all’inizio dell’episodio, la vera Martha esiste e ciò che si vede nella serie è successo e questo rende a parer mio orribile l’intera faccenda.
Io vi ringrazio per avermi seguito fin qui, vi rimando all’ascolto degli episodi scorsi se ancora non l’avete fatto, ad aggiungere il podcast nei vostri preferiti in modo da non perdervi mai le nuove uscite, noi ci vediamo il prossimo venerdì dove non so di cosa parlerò ma lo scopriremo insieme, buon venerdì e un fantastico fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.
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