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Episodio 102 - Stranger Things 5 Parte 1 l'inizio della fine

  • Immagine del redattore: Matteo Marchi
    Matteo Marchi
  • 5 dic
  • Tempo di lettura: 5 min

Bentornate amiche e amici, siamo entrati nel periodo delle feste come avrete potuti capire dalla musica a tema, oggi iniziamo la prima di quelle che probabilmente saranno tre episodi a tema, oggi infatti parliamo della prima parte della quinta e ultima stagione di Stranger Things, bentornati su Nitrato d’Argento.

 

Eccoci qui amiche e amici ascoltatori, inutile dire quanto l’uscita di questa stagione significhi per me, sono anni che seguo questa serie, prima addirittura che diventasse una moda. Una serie che per molti versi mi ricorda la mia infanzia, in primis il taglio di capelli a caschetto di Will, cosa che condividevo anche io in anni elementari, gli anni 80 e 90 sono in assoluto il mio periodo storico preferito, probabilmente perché come per tanti trentenni come me ha significato un periodo bello fatto di giochi, cartoni animati, e musica rock classica.

Proprio come Eddy Munson sono stato un Dungeon Master e ho sempre avuto quel fascino verso tutto quello che rigurdava il fantasy e molto di quello che potrebbe essere definito nerd senza però essere geek.

 

Ma bando alle digressioni adolescenziali e concentriamoci su quello che davvero funzione e che non funziona in questa prima parte della quinta stagione di Stranger Things. Per forza di cose ci saranno alcuni piccoli spoiler in questo episodio, sono però spoiler davvero minuscoli e soprattutto riguardano tutto quello che potrebbe essere successo nella stagione quattro, se quindi siete più indietro e non avete visto la quattro vi invito ad ascoltare in un altro momento questo episodio, altrimenti gli spoiler che farò saranno volutamente vaghi e comprensibili solo a quello che hanno già visto la quinta stagione.

 

Cominciamo con la trama che anticipa l’inizio di stagione.

 

È l’autunno del 1987, circa un anno dopo gli eventi drammatici della quarta stagione. Hawkins si trova in una situazione critica, con il Sottosopra che ha iniziato a invadere il mondo reale, causando caos e distruzione. Il governo sta dando la caccia a Undici (Millie Bobby Brown), nuovamente costretta a nascondersi per evitare di essere catturata.

Un nuovo male sembra muoversi nel sottosopra e ancora una volta i nostri amici dovranno darsi da fare per venire a capo della situazione e porre fine a tutta la devastazione una volta per tutte.

 

Come avete avuto modo di capire la serie riprende proprio da dove la stagione scorsa ci aveva lasciato, ritroviamo le vecchie conoscenze come Mike, Lucas e Will cresciuti e desiderosi di porre fine ai problemi legati al sottosopra mentre scopriamo un Dustin molto più combattuto e ferito per le perdite subite proprio nella stagione quattro.

Sullo sviluppo narrativo di Dustin vorrei spendere qualche parola in più.

Proprio il suo forte cambiamento emotivo è indice di un nuovo aspetto del suo carattere, più scontroso e cinico, di un cinismo quasi oscuro, il suo rapporto con Steve e con gli altri, preoccupati per lui s’incrina in maniera quasi fatale.

 

Proprio in questo rapporto Steve – Dustin lo stile narrativo sembra avere qualche problema. Passi il carattere scontroso e antipatico di Dustin che come ho già detto soffre da quello che è successo nelle stagione 4 ma alla lunga questo loro tira e molla diventa un siparietto comico che stanca.

Amo il duo Steve – Dustin, in cui Steve ha trovato il suo riscatto nella stagione 2, ma qui si riduce tutto ad una vecchia coppia sposata che litiga senza più argomenti.

Anche la figura che ci fa Steve è quella del povero fesso che cerca di appianare i conflitti ma che alla fine viene sempre maltrattato da Dustin.

Confido però che vedremo uno sviluppo maggiore nelle seconda parte della stagione.

 

Parliamo ora degli epidosi 1, 2 e 3 in cui non sembra esserci un vero e proprio sviluppo. Con una partenza di trama lenta, tipica ormai della serie, in cui l’azione però parte subito senza portare a veri e propri cambiamenti, fatta eccezione per alcuni scontri che vedono protagonisti personaggi importanti, vediamo i protagonisti alle prese con un segreto che ormai non può più essere celato.

Quello che invece funziona bene secondo me è l’episodio quattro della stagione. Qui abbiamo finalmente un vero sviluppo della trama, con interessanti colpi di scena che dimostrano che davvero i Duffer avevano pensato al quadro generale durante la stesura delle prime serie, e in cui finalmente ci viene data la spiegazione sulla storia che ancora non erano state rivelate.

In ultima quello che ho percepito è l’evoluzione del personaggio di Will da personaggio passivo nella storia e vera e propria figura eroica degna di considerazione.

Dopo tanto soffrire e patire lo sviluppo del personaggio di Will sembra essere arrivato ad una svolta.

 

La figura di Undi all’interno di questa quinta e ultima stagione sembra ancora relegata in secondo piano, molto probabilmente la vera lotta avverrà alla fine di questa stagione e sono certo che ci regalerà momenti molto emozionanti.

 

Quello che posso dire senza fare spoiler è che è stato davvero emozionante vedere finalmente certi personaggi collaborare insieme in un’atmosfera molto diversa da quella che le altre stagioni ci ha abituato, ormai non c’è più tempo da perdere con i drammi adolescenziali, quello che è rimasto, se si vuole portare a casa la pelle, e la fiducia che ognuno dei protagonisti ha verso l’altro, e chissà se questa basterà o meno a porre fine a tutto.

 

Dal punto di vista tecnico devo dire che non ho punti negativi, tutto funziona molto bene e ci sono delle belle scene spettacolari, quello che secondo me è un po' sottotono in questa stagione è l’utilizzo della musica che viene un po' meno, forse anche frutto di un ragionamento sul fatto che ormai il clima è quello della guerra e la musica scanzonata degli anni ottanta forse non è la più adatta a fare da supporto alla storia di Will e compagnia.

 

La vera domanda è: questa quinta stagione è all’altezza delle altre? La risposta: in parte, mi spiego meglio, i primi tre episodi scorrono lenti senza troppi punti interessanti e sembrano essere stati orchestrati quasi per creare un crescendo verso l’episodio quattro, crescendo però che non funziona benissimo, con un colpo di scena su un personaggio, il signor José, che secondo me era sgamabilissimo e per niente il linea con i bei colpi di scena a cui la serie ci aveva abituato.

Dall’altro punto di vista l’episodio quattro invece recupera alla grandissima e mi azzardo a dire che vale la pena guardare i primi tre anche solo per poter vedere quello.

Sono in ogni caso fiducioso che da qui in avanti la serie ci regalerà delle scene emozionanti e che ci porterà verso un finale dove sarà d’obbligo versare qualche lacrima, se non altro per quello che la fine di una serie come questo significherà per i fan della prima ora come il sottoscritto.

 

Grazie per avermi seguito fin qui, spero di essere stato chiaro senza avervi spoilerato niente, come avete visto ho cercato di essere il più vago possibile, molto probabilmente anche la prossima parte dedicata alla seconda parte di questa stagione sarà il più possibile priva di spoiler, mentre quella dedicata all’ultimo episodio vi annuncio già che sarà spoiler perché lì trarremo le conclusioni sull’intera serie e per forza di cose dovremo analizzare tutti i punti.

Noi ci vediamo la prossima settimana, vi ricordo di iscrivervi al podcast se ancora non lo avete fatto, siamo disponibili su Spreaker, Spotify e audible, è inoltre disponibile la trascrizione per non udenti di tutti gli episodi sul mio Blog, trovate il link tra le info del podcast, grazie dell’attenzione, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.


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