The Witcher, come una saga fantasy diventa lo specchio della società moderna
In questo periodo tutto il mondo social è in fermento per l’uscita del nuovo trailer della terza e ultima stagione con protagonista Henry Cavill nei panni dello strigo Geralt di Rivia e mentre io mi accingo a riiniziare per la seconda volta il terzo capitolo prodotto da CdProject Red uscito per tutte le piattaforme in game non posso fare a meno di iniziare a fare il punto su questo incredibile fenomeno globale e cercare cosa, sotto tutto il pantheon di mostri e metaumani mi abbia spinto a leggere la saga di Andrzey Sapkowski.
Dopo aver analizzato a lungo la questione sono giunto ad un punto, la saga di Geralt piace soprattutto per la sua verità.
Il mondo descritto da Sapkowski è un mondo crudo, violento, dove il forte prevarica il debole e la diversità è vista con terrore o come una cosa da eliminare.
Non stupisce quindi come questi temi così profondi e radicati in certe realtà sociali trovino un riscontro nella nostra società.
La metafora alla radice del mondo di The Witcher è la convinzione che il mondo in cui si vive sia violento e legato alla xenofobia.
Basti vedere la diffidenza verso il protagonista, umano modificato per servire la causa degli uomini contro gli “alieni”(alieni dal suo significato originario, non gli omini verdi) che l’uomo vuole soggiogare ma che per le proprie limitazioni non può.
Il mondo degli strighi(la razza di cui fa parte Geralt) è alla fine, e anche se essi hanno servito la causa degli uomini e sono loro stessi la fonte del loro successo vengono temuti e scacciati come gli stessi mostri che sono stati abituati a combattere.
Ma nonostante tutto questo male si evince anche qualcos’altro dalle storie di The Witcher.
Si percepisce anche una certa malinconia, quel profumo di lillà e uva spina(profumo di Yennefer, amata di Geralt e strega eccezionale) porta con sé tutta significato legato all’amore e alla tenerezza che ognuno di noi porta dentro, anche esseri metà uomini e metà mostri, anche coloro che hanno attraversato e attraversano tutt’ora l’inferno.
La saga di The Witcher è qualcosa di molto particolare, figlia di un mondo fatto di mitologia polacca in cui Sapkowski è nato.
Una lettura importante per aprire la mente.
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