Episodio 97 - Black Phone 2 Rispondete alla chiamata
- Matteo Marchi

- 5 giorni fa
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Bentornate amiche e amici, nell’episodio di oggi che cade proprio il giorno di halloween ho deciso di portarvi un film uscito da poco e tutt’ora al cinema, in modo che magari se alla fine della recensione vi è piaciuto quello che ho detto, anche voi decidiate di passare la serata più oscura dell’anno in compagnia dei vostri amici e di questo film, oggi parliamo di Black Phone 2, bentornati su Nitrato d’Argento.
Eccoci qui cari amici, nonostante avessi già in realtà qualche idea sull’episodio da farvi ascoltare questa settimana, ho cambiato all’ultimo i miei piani dopo aver visto pochi giorni fa un film in uscita nelle sale, parliamo di Black Phone 2, il seguito del meraviglioso film con Ethan Hawk ispirato dal racconto di Joe Hill, ma come sempre, prima di iniziare a parlarvi di questo film, ecco una breve sintesi della trama.
Black Phone 2 è un film del 2025 diretto da Scott Derrickson e scritto da Derrickson e C. Robert Cargill, entrambi produttori insieme a Jason Blum.
È il sequel di Black Phone (The Black Phone, 2021), a sua volta adattamento di un racconto del 2004 di Joe Hill.
Ethan Hawke, Mason Thames, Madeleine McGraw e Jeremy Davies riprendono i loro ruoli, mentre Miguel Mora torna in un ruolo diverso. Tra i nuovi membri del cast figurano Arianna Rivas e Demián Bichir.
Nel 1982, quattro anni dopo la morte del Rapace, Finney Blake, ormai diciassettenne, lotta contro il trauma del rapimento, mentre sua sorella Gwen inizia ad avere visioni e a ricevere telefonate dal telefono nero. Gwen vede tre ragazzi perseguitati in un campeggio invernale chiamato Alpine Lake, un luogo collegato alla storia della loro famiglia. Spinta dalla determinazione, Gwen convince Finney a recarsi al campo, dove scoprono una inquietante verità che lega il Rapace alla loro madre. Costringendo i fratelli a combattere un nemico che sembra essere collegato da sempre alla loro famiglia, diventato ora un'entità demoniaca che li perseguita nei sogni.
Non vi confesso che ero molto preoccupato dalla realizzazione di questo seguito, di rado come sappiamo bene i seguiti di qualcosa eguagliano o superano il primo film.
Di solito quello che succede è che si cerca di emulare il primo film nella speranza che l’ambientazione ricordi le atmosfere che hanno fatto successo e la storia di solito è un banale seguito che serve a tenere su tutto il film fino alla fine.
Quello che invece succede in questo film è qualcosa di diverso, anche se infatti ci sono alcune ingenuità narrative sono secondo me perdonabili in favore di un film che tenta davvero di introdurci ad un seguito ben strutturato.
L’idea di focalizzarsi infatti sulla famiglia dei protagonisti e sul passato della madre infatti risulta essere una chiave vincente che ci porta ad un cambio di locations e in parte ad un cambio di genere cinematografico.
Mentre infatti tutto il primo film era ambientato nella stanza in cui il protagonista Finn viene rinchiuso dal Rapace e di fatto la narrazione si divide tra il suo percorso e quello della sorella che prova a ritrovarlo grazie alle sue visioni, qui invece sono proprio le visioni della sorella che portano i due fratelli all’interno del campo estivo di Alpine Lake dove sembra che la madre avesse lavorato anni prima come responsabile dei campeggiatori.
Mentre il primo film era horror ma un horror in parte thriller in cui ci si interrogava su chi fosse effettivamente il rapace e su cosa lo spingesse prima a rapire e poi ad uccidere i bambini, qui la storia prende una piega più da horror classico, a metà tra Nightmare, in cui c’è un demone, non vi dirò chi è per non farvi spoiler ma se avete visto il trailer potreste arrivarci senza problemi, che attraverso i sogni cerca di eliminare i fratelli, e venerdì 13 con l’immancabile campus dove tutti i suoi componenti sono in pericolo.
Questo binomio che da un lato rivela tanta ispirazione a quelli che possono essere definiti i grandi classici horror non lo fanno come mera imitazione però, ma si vede che sotto c’è una grande attenzione e un grande rispetto a quello che si vuole citare, e mi spingo a dire che in questo film possiamo vedere la nascita di un altro grande cattivo dei film horror, ora costruito come una delle creature che certamente resteranno nel nostro immaginario al pari dei suoi predecessori.
Non pensiate che io dica con leggerezza queste cose, sono coscio che non tutti saranno d’accordo, però la costruzione di questo film fa intendere secondo me a un desiderio di creare attorno alla figura del Rapace una sorta di mitologia approfondita e interessante.
Dal punto di vista recitativo tutti gli attori sono molto bravi, i due fratelli, Mason Thames, che interpreta Finney Blake è molto bravo e anche Madeleine McGraw che interpreta Gwen Blake sua sorella, considerando che molto del film è basato su di loro si vede subito che c’è del talento nel riuscire a sostenere una narrativa piena di sottotesti come questa. Piccola curiosità che forse vi farà piacere sapere, ed è una cosa che effettivamente avevo notato mentre vedevo il film ma non ero sicuro, Miguel Mora che interpreta l’interesse amoroso di Gwen Black e spalla dei fratelli, si chiama Ernesto Arellano ed è il fratello di Robin, il migliore amico di Finn nel primo film, Miguel Mora nel primo film aveva interpretato proprio Robin, e risulta essere perfetto nel ruolo del fratello.
Ethan Hawke che interpreta ancora una volta il Rapace risulta magnetico e inquietante come nel primo film, qui ovviamente in chiave più soprannaturale ma in ogni caso davvero magistrale.
La regia e la fotografia riescono bene a farci entrare nella storia, con un interessante modo di dividere realtà e sogni, che per certi versi ricordano molto le esperienze extra corporee, creando un’atmosfera davvero godibile dallo spettatore.
Le musiche richiamano le musiche del periodo ma lo fanno modificandole quel tanto che basta per dargli un tono personale e autoriale che davvero affascinano gli occhi di chi guarda.
In particolare c’è una bellissima scena all’inizio in cui Finn, Gwen e Ernesto arrivano al campeggio durante una tormenta di neve e i sottofondo sentiamo una versione remixata di Breaking the wall dei Pink Floyd mentre fuori dalla macchina la neve cade lenta, il tutto in un’atmosfera ovattata che da un lato da sicurezza ma che dall’altro ti fa capire che stai entrando all’interno di un altro mondo dove tutto non è come sembra.
In conlcusione mi sento di dire che questo film ha tutte le carte in regola per essere un sequel ben riuscito, aggiunge lore alla storia e lo fa in maniera intelligente e cosa più importante non lascia aperto il finale ad un possibile seguito anche se devo ammetterlo se facessero un seguito di questo livello lo vedrei davvero volentieri.
Vi ringrazio per avermi seguito fin qui, vi invito a seguire il Podcast su Spreaker, Spotify, Amazon Music e Audible, vi ricordo inoltre che sul mio blog sono disponibili tutte le trascrizioni per non udenti degli episodi, trovate il link al blog tra le info del Podcast. Vi auguro un buon venerdì e un buon fine settimana, buon Halloween, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.



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