Episodio 96 - Tron Ares è davvero così brutto?
- Matteo Marchi

- 24 ott
- Tempo di lettura: 6 min
Bentornate amiche e amici, dopo avervi parlato di un film d’autore nell’episodio della scorsa settimana, oggi voglio parlarvi di qualcosa di più commerciale, oggi parliamo di Tron Ares, il terzo capitolo della Trilogia di Tron, bentornati su Nitrato d’Argento.
Eccoci qui, spero che in queste giornate autunnali siate in qualche posto confortevole magari con un caffè caldo o con una tisana avvolgente, nel caso non lo siate ci pensa il vostro zio Matteo a confortarvi con un nuovo episodio del Podcast.
Oggi come vi avevo raccontato nella intro dell’episodio parliamo di un film che sta facendo discutere tantissimo in rete, tutti si affannano a buttare spazzatura su questo film, ma è davvero così inguardabile come tutti dicono, come sapete io di solito non seguo la linea degli altri critici e cerco di farmi la mia indipendentemente, oggi vi racconterò il mio parere, ma prima come sempre, ecco la sintesi della trama.
Tron: Ares è un film del 2025 diretto da Joachim Rønning.
Terzo capitolo del franchise cinematografico di Tron, è il sequel del film Tron: Legacy(2010).
Ares, un programma di nuova generazione, viene creato dal ricercatore Julian Dillinger per scopi di sicurezza, ma inizia a sviluppare una propria coscienza. La sua missione è quella di interagire con l'umanità, ma l'IA inizia a mettere in discussione le direttive del suo creatore quando questo gli impone di uccidere la Ceo dell’azienda rivale, Eve Kim, che ha trovato un modo per stabilizzare una nuova tecnologia in grado di estrarre materiale digitale e renderlo reale.
Questa trama mette diversa carne al fuoco e trasporta il mondo digitale e al neon di Tron all’esterno, nel nostro mondo.
Questa idea che da un lato porta una interessante novità nel mondo di Tron ha però dalla sua un grave rischio, quello di impoverire tutta la narrativa dei suoi elementi più emblematici, ovvero l’affascinante mondo di Tron.
Ciò che infatti rendeva interessante il mondo di Tron era appunto il suo mondo, il poter entrare all’interno di un universo impossibile da raggiungere per noi, mostrare in maniera del tutto originale i programmi come esseri umanizzati, quasi con sentimenti e emozioni.
Togliendo l’elemento più caratterizzante si rischia di far perdere buona parte di quella magia degli altri film.
A questo punto della storia però devo fare una premessa, io sono un fan da sempre di Tron, da bambino osannavo Kevin Flynn e volevo diventare come lui, un giovane genio che gestiva una sala giochi dove al piano di sopra viveva. Un vero figo, era facile per i ragazzini di allora desiderare di essere così e lui era il giusto ero da inserire nella storia, inoltre era Jeff Bridges ad interpretarlo uno dei miei attori preferiti e modelli a cui ho sempre cercato di ispirarmi.
Detto questo però, Tron uno è un classico dei film di fantascienza, capace di divertire ma anche di far pensare, con i suoi effetti speciali davvero sorprendenti per l’epoca.
Il suo seguito, Tron Legacy aveva aggiunto ulteriore carne al fuoco ed era stato il primo film a tentare un ringiovanimento digitale di uno degli attori, Jeff Bridges con risultati però altalenanti.
Il film era carino e vedeva anche il cameo dei Daft Punk che il quel contesto erano davvero perfetti.
Questo film come vi dicevo all’inizio, cambia decisamente rotta e vuole portare tutta l’azione nel nostro mondo.
Il tema principale di tutto il film è l’evoluzione delle AI fino al livello dell’autocoscienza, un elemento che un po' era già stato toccato precedentemente nella serie ma che fino ad ora non aveva mai visto i programmi come protagonisti. Gli altri film infatti avevano sempre come protagonista principale un creatore, cioè un programmatore che veniva catturato e mandato all’interno del mondo virtuale. Qui vediamo invece Ares, questo programma venire alla luce attraverso una riprogrammazione che comporta dolore e sofferenza da parte del programma, e questo certamente lascia un segno su di lui.
Ad un certo punto, senza spiegare bene come lo vediamo cambiare bandiera in favore della Ceo Encom, l’azienda rivale della Dillinger mosso dal desiderio di diventare vero, il grosso problema qui è che non viene approfondito il come o perché arriva a quel punto, e forse ci può anche stare, l’idea di tenere un po' di mistero su come un’AI diventa senziente può essere un punto di forza non per forza qualcosa di negativo, però viene tutto fatto molto velocemente e risulta un po' forzato.
Questa tematica che sembra essere l’elemento trainante di tutto il film tende un po' a perdersi durante la sua effettiva esecuzione e il film risulta essere un po' confusionario.
Gli attori in gioco, che sono davvero di alto livello, abbiamo Evan Peters che fa il villan del film, il Ceo della Dillinger e Gillian Anderson che fa sua madre, attori che potevano tranquillamente reggerti un film da solo che qui sono relegati a ruoli dalla recitazione eccessiva, quasi non fossero volutamente approfonditi correttamente, anche perché ad un certo punto della storia ho avuto quasi l’impressione che dietro la follia lucida del personaggio di Evan Peters ci fosse un motivo più nascosto e averlo approfondito avrebbe giovano alla narrativa generale.
La trama però sembra una grande scusa per mostrare le bellissime moto di Tron nel nostro mondo, con scene d’azione che certamente catturano lo sguardo ma che si fermano li.
La recitazione di leto sembra fatta con il pilota automatico, al di là di quello che dicono in molti, Jared Leto se vuole sa essere un bravo attore, lo dimostrano film come Dallas Byers Club, Mr. Nobody, Requiem for a Dream, The otsider, ma qui sembra quasi che la sua recitazione si sia impostata in un modo. L’impressione generale, e qui lo dico non dispiacere credetemi e che da un po' di anni a questa parte Jared Leto si sia buttato su progetti commerciali e abbia un po' messo da parte l’approfondimento dei personaggi.
Forse il voler dare al protagonista un’impostazione volutamente priva di emozioni era pensata apposta ma quando il film verte quasi esclusivamente su quel personaggio devi darmi qualche emozione in più, non solo a livello di battute ma proprio far trasparire con il viso e il corpo quelle sensazioni tipiche degli esseri umani.
Il film dal punto di vista grafico eccelle, le luci al neon, l’atmosfera dei veicoli, le tute, tutto sembra studiato bene e richiama a gran voce quel design di Tron Legacy.
L’approfondimento del mondo di Tron invece risulta spoglio e nei rari momenti all’interno del mondo del vod, è un peccato perché sarebbe stato interessante approfondire l’evoluzione del mondo di gioco.
I temi del secondo film non vengono citati se non di sfuggita all’inizio e ciò che risulta è che chiaramente qui si è voluto dare una svolta completamente diversa alla serie sfruttando il mondo di Tron.
Mettendo da parte queste parti critiche del film e guardandolo solamente come puro intrattenimento il realtà il film funziona bene, strizza l’occhio hai fan degli anni ottante è c’è una parte molto carina sul finale in qui si cita proprio il primo film con un cameo di Jeff Bridges, che a parer mio poteva essere presente fisicamente molto di più nel film e non solamente come mero escamotage.
Visto con gli occhi di un film d’azione l’opera intrattiene e nonostante partissi un po' prevenuto devo dire che ha catturato il mio interesse fino alla fine.
Il film è un chiaro tentativo di far ripartire il franchise lasciando un finale aperto nella speranza che la storia sia piaciuta.
Non so se questo effettivamente avverrà in quanto da come ho già ripetuto il film non è piacito a molti perché in parte tradisce quello che era lo spirito originale della saga.
Se però cercate un film di intrattenimento per una domenica pomeriggio, qualcosa da guardare in compagnia che magari vi faccia venire voglia di rivedere i vecchi film questo è il film che fa per voi, visto come un mero film di azione va bene, come seguito per una bellissima saga, no.
Grazie per avermi seguito fin qui, spero di avervi dato qualche informazione in più riguardo a questo film che vi possa aiutare nella decisione di guardarlo o meno.
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Noi ci troviamo qui il prossimo venerdì, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.



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