Episodio 88 - Warfare Tempo di Guerra
- Matteo Marchi
- 29 ago
- Tempo di lettura: 4 min
Bentornate amiche e amici, in questo ultimo episodio di questa seconda stagione, niente paura, da settembre inizierà la terza stagione, a voi non cambierà niente, solo l’indicizzazione degli episodi online, oggi vi voglio parlare di un film uscito di recente, oggi parliamo di Wafare – Tempo di guerra, bentornati su Nitrato d’Argento.
Come anticipato nella intro di questo episodio oggi andremo a parlare di un film molto particolare, Warfare – Tempo di guerra, un film unico sotto certi aspetti e che merita secondo me un’ulteriore approfondimento, ma prima, come sempre, ecco una breve sintesi della trama.
Warfare - Tempo di guerra (Warfare) è un film del 2025 scritto e diretto da Ray Mendozae Alex Garland.
Basato sulle testimonianze dello stesso Mendoza durante la guerra in Iraq, il film racconta quello che il suo reparto di Navy SEAL statunitense ha vissuto il 19 novembre 2006, subito dopo la battaglia di Ramadi.
Un'unità di Navy SEAL si insedia nella casa di una famiglia irachena, utilizzandola come base per proteggere i movimenti delle forze statunitensi in un territorio dominato dagli insorti. Quando però le cose vanno male, il gruppo si troverà costretto ad ingaggiare una battaglia contro i soldati nemici, cercando di portare a casa la pelle e cercando di salvare i compagni feriti.
L’elemento più interessante di tutto il film non è l’ambientazione in sé, quanti film abbiamo visto sulla guerra in Iraq che vedevano soldati americani combattere in nemici?
Qui l’elemento davvero interessante è come viene gestito il tempo che passa, fatta eccezione per la parte inziale, tutto il film è girato in tempo reale e ti mostra con il passare dei minuti quello che avviene all’interno della casa e i rapporti che si sviluppano tra i soldati.
L’assenza quasi totali di colonna sonora, prediligendo i rumori ambientali che qui sono molto spesso alternati tra il silenzio carico di tensione e le esplosioni di bombe e colpi di armi da fuoco e grida cariche di terrore, trasformano l’intero ambiente in cui si racconta la storia davvero ansiogeno e realistico.
L’interpretazione degli attori incarna lo spirito dei soldati in maniera realistica e a tratti davvero coinvolgente, tra tutti ovviamente spiccano gli attori con più esperienza come Will Poulter(che abbiamo imparato a conoscere in Black Mirror, Maze Runner, Midsommar, The Ravenant) Cosmo Jarvis(Shogun), Joseph Quinn(Stranger Things), anche gli altri attori riescono a rendere davvero bene l’atmosfera che si doveva respirare durante quei minuti e anche se ovviamente fittizia, un film ha sempre elementi romanzati, altrimenti sarebbe un documentario, riesce a mantenere davvero alta una coerenza con la realtà.
Anche le reazioni dei diversi personaggi alla situazione è resa molto bene, con due feriti che reagiscono in maniera differente al dolore, o con personaggi sotto shock durante un bombardamento, insomma un vero stralcio di realtà cruda e terribile.
Un elemento che ho trovato davvero interessante è come la terminologia usata nel film sia inserita in modo da essere inizialmente aliena al nostro modo di parlare, con termini a noi sconosciuti che però durante il corso del film impariamo a riconoscere.
Se all’inizio siamo confusi da questi termini durante il film diventiamo esperti e impariamo a riconoscere quando un soldato richiede alla radio uan certa azione o una certa manovra da parte dei caccia che sorvolano l’area interessata.
Il film ti mette nel mezzo dell’azione ricordandoti però che questo non è un film come gli altri e che spesso l’azione vuol dire attendere i comandi all’interno di una casa nella speranza che non accada nulla di irreparabile, con la voglia di tornare a casa sulle proprie gambe e senza aver dovuto uccidere nessuno.
Questo film è fatto da persone che hanno davvero vissuto quelle situazioni e che non vogliono prendere una posizione, è molto chiaro durante tutto il film che non c’è alcun giudizio su chi siano i buoni o chi i cattivi, perché nella realtà dei fatti, in guerra non ci sono buoni o cattivi, ma solo due posizioni distinte in cui doversi muovere.
Questo film vuole porre lo spettatore nella condizione più vera possibile di trovarsi all’interno di un conflitto senza il patriottismo o l’eroismo tipico dei fil, di guerra, ti mette davanti alla realtà dei fatti e fa decidere a te se questa realtà sia giusta o sbagliata, lasciandoti con il dubbio su chi abbia ragione e chi no.
I soldati che hanno occupato la casa di civili innocenti, o gli stessi civili che a fine conflitto si trovano una casa devastata in cui probabilmente non potranno più vivere.
Consiglio questo film a tutti, nonostante sia un film americano non ci ho visto nessun tipo di patriottismo intrinseco, solo tanta voglia di raccontare una storia, magari non significativa come altre, alla fine è solo una delle tante azioni militari compiute da soldati americani durante la guerra in Iraq, ma sicuramente significativa per le persone che l’hanno vissuta.
Nel complesso è un film non perfetto ma sicuramente molto sentito, anche se ci sono diverse scene in cui “non succede nulla” questo non appesantisce la visione e anzi il film scorre molto bene, regalandoci una storia che merita di essere vista.
Vi ringrazio per avermi seguito fin qui, vi invito a iscrivervi al Podcast se ancora non lo avete fatto e di condividerlo con i vostri amici, è disponibile su Spotify, Amazon Music e Audible, in particolare vi invito a seguirlo su Spreaker, canale principale del Podcast, inoltre vi ricordo che la trascrizione per non udenti è disponibile sul mio blog, link tra le info del Podcast, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.
Commenti