Episodio 87 - La trilogia di Fear Street
- Matteo Marchi

- 22 ago
- Tempo di lettura: 4 min
Bentornati a tutti in queste giornate di fuoco amici, oggi voglio parlarvi di una trilogia prodotta da Netflix e uscita qualche anno fa che però merita di avere un posto tra le visioni horror estive, sto parlando di Fear Street, bentornati su Nitrato d’Argento.
Eccoci qui amici, come anticipato nella intro di questo episodio, oggi voglio parlarvi della trilogia di film di Fear Street, terrò da parte il nuovo capitolo uscito qualche mese fa, Prom Street, perché anche anche se ha la dicitura Fear Street ed è ambientato nello stesso universo in realtà è scollegato dagli altri film e non vede gli stessi personaggi, mentre in questa trilogia la storia inizia e finisce.
Come sempre però ecco una breve sintesi della trama:
Il film segue le vicende di un gruppo di adolescenti degli anni 90, più precisamente il 1994(che da il titolo al primo film) che incappa in un antico male, proveniente dal 1666, legato ad una antica leggenda sulla maledizione di Sara Fear, accusata di stregoneria e poi impiccata, questa antica forza sembra aver maledetto l’intera città, Shadyside, e aver all’opposto fatto fiorire la città vicina, Sunnydale. Colpiti anche loro dalla maledizione, che costringe giovani all’apparenza tranquilli ad uccidere i propri simili, partono alla ricerca di un modo per sciogliere la maledizione, e nella loro ricerca dovranno scovare gli indizi attraverso vari periodi storici, come il 1978 e il 1666.
Riusciranno a liberare la loro città e i loro amici dalla maledizione oppure saranno costretti a rivivere le vicende del passato?
Come è possibile notare questa trilogia trasuda vibes anni 90, lo stile è molto simile alle atsmosfere che Stranger Things ci ha abituato a conoscere ma le ha spostate verso un altro periodo storico, tutta la vicenda infatti anche se ha salti temporali, come detto infatti quasi tutto il secondo capitolo è ambientato nel 1978, e tra l’altro la protagonista è Sadie Sink la Max proprio di Stranger Things, è di fatto ambientata nel 1994, anche li troviamo all’inizio del film un’altra attrice della serie di Stranger Things, Maya Hawk.
La storia di Fear Street, oltre ad essere una storia dell’orrore molto piacevole da vedere, tutti gli appassionati degli horror in stile anni 80 e 90 qui troveranno citazioni e un’atmosfera che certamente non potrà non piacergli, è in realtà una storia di vita, una storia di esclusione e una storia di rivalsa non solo dei protagonisti ma di tutte le persone di un’intera città.
Fin da subito infatti è percepibile come ormai gli abitanti di Shadyside si siano abbandonati ad una vita che di fatto non offre niente, gli stessi studenti non vedono prospettive nel loro futuro e anche l’ostruzionismo che la città vicina, Sunnywale, fa su di loro non aiuta a migliorare la situzione.
La maledizione della strega non è altro che una metafora di una società che sempre di più cerca di relegare il lato “povero” della società in quartieri dimenticandosi di loro, costringendo i cittadini a vivere in condizioni terribili e spesso in constante oppressione verso una realtà che guarda con disprezzo chi arriva da certe situazioni.
La stessa protagonista soffre perché la sua migliore amica nonché sua fidanzata, ha deciso di trasferirsi con la madre a Sunnywale in cerca di fortuna.
Questa nuova realtà, in cui nemmeno due città vicine si sopportano per via di una antica faida, ci mostra che il giudizio altrui può essere pesante e uò portare a vere e proprie fratture, soprattutto riguardo a relazioni, quelle tra due persone dello stesso sesso, che ancora negli anni 90 si guardavano con sospetto e venivano difficilmente tollerate.
L’intera storia infatti, oltre ad essere una storia di denuncia verso una società che marginalizza i poveri, guarda anche all’amore “diverso” un amore che in tempi moderni stiamo imparando ad accettare ma che per tanti anni è stato visto come qualcosa di sbagliato.
Anche in questo caso c’è una rivalsa delle eroine e della capacità di trovare la forza per combattere per chi si vuole bene.
Nelle ricerca della verità si arriverà poi ad un certo punto a capire che a volte le cose non stanno sempre come sembrano e quello che può sembrare un nemico potrebbe non esserlo davvero.
Nel complesso questa trilogia ci da i mezzi per ore di divertimento e intrattenimento ma ci aggiunge qualcosa di più del semplice horror da guardare la sera, ci permette, se si vuole spendere qualche minuto in più di riflessione, di capire una società, la nostra in cui il diverso spesso viene percepito come pericoloso e non come un’opportunità, cosa che in effetti in alcuni casi potrebbe essere.
Dal punto di vista registico abbiamo un discreto lavoro, anche il montaggio funziona molto bene, il punto forte però sono le musiche, che come sempre in questo genere di film ci aiutano ad entrare nel mood.
L’altro punto come detto è la sceneggiatura che manda messaggi chiari.
Parlando invece degli attori, nel complesso anche loro fanno il loro lavoro senza avere particolari picchi degni di nota, forse Sadie Sink nel secondo capitolo, che ha parer mio è il migliore, forse anche per le vibes in stile Jason di Venerdì 13, riesce a regalarci una discreta interpretazione.
Questa trilogia è un’occasione per tutti gli appassionati dei film horror degli anni 80 e 90 di fare un salto indietro, per i fan di Stranger Things di aiutarsi nell’attesa dell’ultima stagione che arriverà a novembre, e per tutti quelli che sono anche solo curiosi di vedere un ottimo prodotto Netflix arrivare direttamente nei loro televisori.
Grazie per avermi seguito fin qui, spero di avervi dato una visione completa di quello che è questa trilogia, vi invito a guardarla, vi invito a seguire il Podcast su Spotify, Amazon Music e Audible, in particolare su Spreaker, il canale principale su cui pubblico e il mio Blog dove trovate le trascrizioni per non udenti di tutti gli episodi del Podcast, trovate il link tra le info del canale, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.



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