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Episodio 86 - Presence

  • Immagine del redattore: Matteo Marchi
    Matteo Marchi
  • 15 ago
  • Tempo di lettura: 4 min

Bentornate amiche e amici, nell’episodio di oggi voglio fare un tuffo nel brivido e parlarvi di un film horror uscito da poco, oggi parliamo di Presence, bentornati su Nitrato d’Argento.

 

Eccoci qui, come sapete se ormai mi seguite da un po’, io raramente tratto film horror in questo posdcast, non perché non mi piacciano, anzi, sono sempre stato un divoratore di film di paura, da quelli più trash con Jason a quelli più psicologici alla psicho.

Raramente però è un argomento che mi è capitato di trattare in questa sede e forse questo è il primo capitolo di una nuova saga di recensioni a tema horror, vediamo come si evolvono le cose.

Come sempre prima di iniziare a parlare di questo film, mi piace darvi qualche piccola informazione sulla trama.

 

Presence è un film del 2024 diretto da Steven Soderbergh, che ne ha curato anche montaggio e fotografia.

 

La famiglia Payne sembra una famiglia perfetta. Quando la vita della figlia minore Chloe viene sconvolta da un tragico evento scelgono di trasferirsi in una nuova casa, fuori città, per ripartire da zero. Presto però la ragazza si accorge di qualcosa che non va nella sua camera; inizialmente la famiglia non le crede, ma cambierà idea quando le manifestazioni diventeranno impossibili da ignorare. Mentre la loro realtà quotidiana inizia a sgretolarsi e le tensioni si amplificano, una presenza inquietante li osserva e li influenza, silenziosa ma sempre più vicina.

 

La trama che di per sé sembra una banale trama da film horror in realtà presenta una particolare peculiarità, tutta questa storia è vista con gli occhi del fantasma che occupa la casa.

Tutto infatti, dai primi minuti fino alla fine è visto con gli occhi incorporei e inquietanti della presenza che vive all’interno della casa.

Questa idea, davvero originale e per certi versi davvero difficile da mettere in pratica ci pone nella inquietante posizione di dove rivedere la nostra visione del mondo del soprannaturale.

Tutta la storia è costantemente avvolta in un’atmosfera inquietante e molto triste.

Questo horror non è solamente un horror ma contiene all’interno un’anima thriller, la costruzione da mistero che piano piano si dipana durante la visione e che è costellato di indizi su quella che potrebbe essere in effetti la vera identità del fantasma coinvolge fin da subito lo spettatore e lo mette di fronte alle vicende umane della famiglia che abita la casa con un occhio quasi voyeristico.

Il poter osservare senza essere visti è infatti una peculiarità di questo modo di vedere.

La storia ci mostra le verità nascoste dietro questa famiglia, una madre totalmente proiettata verso il figlio maschio, osannandolo e giustificandolo perché grande sportivo e ottimo studente, dimenticando però il resto della famiglia, un padre buono che cerca di tenere unita la famiglia e che cerca di imporsi verso il figlio maschio ma che viene meno perché la moglie non vuole sentir ragione sul figlio, una sorella traumatizzata dalla morte della sua migliore amica per quella che appare essere overdose.

Tutti questi elementi si pongono come decostruzione della famiglia moderna e a loro modo denunciano una situazione spesso presente all’interno delle famiglie.

La presenza di affeziona alla figlia femmina, cerca di proteggerla e come dice ad un certo punto del film una sensitiva, cerca di capire perché è lì e quale sia il suo scopo.

Questi film più che fare paura vuole inquietare ma far anche capire qualcos’altro, vuole dare una visione profondamente diversa da quella a cui siamo abituati.

La realizzazione delle scene è stata fatta attraverso telecamere mirrorless, telecamere piccole ma dalla grande qualità tecnica, quelle usate da molti blogger per intenderci.

Questo ha permesso una visone a campo largo e un movimento di camera fluido e costituito quasi sempre da ottimi piani sequenze, costruiti bene sia nel montaggio sia nella recitazione degli attori.

La fotografia qui è davvero protagonista con una musica quasi del tutto assente che viene vuoi in maniera quasi impercettibile nei momenti più significativi.

La regia è davvero qualcosa di alto, Steven Soderbergh è un regista versatile che più di una volta ci ha dimostrato la sua bravura, passando da film come la trilogia degli Ocean’s a film come Che l’argentino è Che guerriglia, interessante saga che vuole raccontare la storia di Che Guevara, fino a Magic Mike, tutti generi molto diversi che però dimostrano la grande capacità di questo regista di volersi mettere in gioco ogni volta e spesso regalandoci capolavori.

Anche in questo caso Soderbergh ci regala un film studiato nei minimi dettagli, un horror che si mescola con il thriller, perché in fondo schematizzare per genere i film a volte non risulta la cosa migliore, a volte mescolare i generi al fine di creare qualcosa di nuovo potenzia la storia e coinvolge tutti in qualcosa di memorabile.

Il film ovviamente non è esente da errori, ma nella complessità dell’opera possono venire messi in secondo piano.

Alla fine ciò che questo film ci regala è un’occasione unica di entrare in empatia con questa presenza, andare alla ricerca della verità e alla fine restare stregati dalla cupa rivelaIone della sua identità.

È un film a tratti sconvolgente, raramente in questo periodo ho trovato opere che mi lasciassero un segno, dopo anni e anni di visioni di film, è difficile trovare ancora qualcosa che mi lasci un segno quando lo guardo, in questo caso qualcosa si è sedimentato in me, e ancora oggi, dopo giorni dalla visione mi ritrovo a riflettere su quali significati nel film io mi sia perso.

Ecco, credo che se un film riesce a sconvolgerti in questo modo ha centrato la missione, Presence non è solo un film, è un’esperienza emotiva e per questo vale la pena vederlo.

 

Grazie per avermi seguito fin qui, vi invito a seguire il Podcast se ancora non lo avete fatto e a condividerlo con i vostri amici, è disponibile su Spotify, Amazon Music e Audible, in particolare vi consiglio Spreaker, il canale principale dove pubblico, vi informo inoltre che potete trovare le trascrizioni per non udenti degli episodi nel mio blog, trovate il link tra le info del Podcast. Noi ci troviamo qui il prossimo venerdì, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.

 

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