Episodio 85 - Chief of War La storia delle Hawaii secondo Jason Momoa
- Matteo Marchi

- 8 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Bentornate amiche e amici, oggi parliamo di una serie nuovissima, uscita appena una settimana fa e che vede Jeson Momoa come protagonista, oggi parliamo di Chief of War.
Eccoci qui, anche questa settimana vi porto alla scoperta di una nuova serie tv, ma come sempre mi piace darvi qualche informazione extra sulla serie che andiamo a trattare.
Chief of War è una serie drammatica storica hawaiana creata da Thomas Paʻa Sibbett e Jason Momoa per Apple TV+. Momoa è anche protagonista e produttore esecutivo della serie, che debutterà il 1° agosto 2025.
Basata su eventi reali, la storia inizia alla fine del XVIII secolo, quando i quattro principali regni delle isole Hawaii erano in stato di guerra: Hawaii, Maui, Oʻahu e Kauaʻi. La serie segue Kaʻiana, un capo guerriero (aliʻi) di Kauaʻi che viaggia fuori dalle isole, torna a casa e si unisce a una sanguinosa campagna finché, all'ultimo minuto, si ribella all'unificazione delle Hawaii avvenuta dal 1782 al 1810 sotto Kamehameha I.
Questa serie che come abbiamo detto è stata fortemente voluta da Jason Momoa che ne è anche il produttore, porta con sé tutta una serie di novità che mi hanno davvero fatto attendere con ansia la sua uscita.
La prima cosa è l’argomento trattato, spesso quando si parla di storia americana ci si concentra sul punto di vista dei coloni di pelle bianca e molto raramente sui nativi pellerossa, mai che io sappia invece ci si è voluti concentrare sulla storia delle isole Hawaiiane, relegando i suoi abitando spesso a meri stereotipi con il gonnellino di paglia e i cocktail coloratissimi.
Complice però la relativa attenzione che le persone stanno cominciando ad avere verso questa parte del mondo, grazie anche a serie come, Magnum P.I., i film di animazione Oceania, gli attori come The Rock e Jason Momoa che cercando di parlare il più possibile della loro cultura e la moda delle bowl di riso che per chi non lo sapesse sono un piatto hawaiano, finalmente si è trovato un modo per parlare anche di questa interessante parte di storia.
La serie ci mostra in modo crudo e brutale, quasi con i toni alla trono di spade, la vita nelle isole hawaiane prima dell’arrivo dell’uomo bianco.
L’altro elemento interessante che secondo aiuta davvero ad entrare all’interno della storia è l’uso della lingua maori, quanto ho iniziato a vedere l’episodio pensavo di aver impostato la lingua originale con i sottotitoli per sbaglio ma invece tutto il primo episodio è nella lingua del popolo hawaiano e questo perché prima dell’arrivo dell’uomo bianco nessuno parlavo inglese. Questa scelta può sembrare strana e crea per certi aspetti una barriera tra lo spettatore e la storia ma in realtà secondo me è un elemento di pregio, dopo un po’ non ci si fa più caso e la serie sembra proprio mostrarci una finestra realista su quella che doveva essere la vita di allora dei nativi.
Gli attori della serie sono tutti originari delle isole, la scelta è stata azzeccata e ha certamente permesso alle persone che volevano diventare attori una possibilità in un ambiente che sono certo in cui sarebbe stato difficile emergere.
Al momento in cui sto scrivendo questa recensione purtroppo sono usciti sono due episodio e per questo vi avviso che ho dovuto fare la recensione sono con questi due episodi.
Nel complesso però ho trovato una serie davvero interessante che fa luce su degli avvenimenti mai mostrati prima e anche solo per questo merita di essere vista.
Se saprete andare oltre alla barriera della lingua e spostare il vostro punto di vista verso un ambiente nuovo e sconosciuto imparerete una nuova visione del mondo, ricca di cultura, di miti e di persone, un popolo che merita di essere conosciuto.
La parte musicale della serie è in linea con il racconto, la sigla creata da hans zimmer è bella e coinvolgente d ci regala ancora una volta un tuffo nella cultura delle hawai.
Momoa è convincente nell’intepretazione così come gli altri attori esperti, la fotografia è qualcosa di davvero bello e capace di evocare emozioni.
Nel complesso la serie è un ottimo motivo per uscire dalla confort zone delle serie a cui siamo abituati e sperimentare con qualcosa di nuovo.
Vi ringrazio per avermi seguito fin qui, noi ci troviamo il prossimo venerdì, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.



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