top of page

Episodio 80 - Dept.Q Sezione Casi Irrisolti

  • Immagine del redattore: Matteo Marchi
    Matteo Marchi
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Bentornate amiche e amici, nell’episodio di oggi vi voglio parlare di una serie appena uscita e che sta conquistando un po’ alla volta l’interesse comune, oggi parliamo di Dept. Q: Sezione casi irrisolti, bentornati su Nitrato d’Argento.

 

Eccoci amiche e amici, questa serie di cui andremo a parlare è qualcosa di nuovo nel panorama di intrattenimento seriale, ma prima, scopriamo insieme la sua trama:

 

Dept. Q è una serie televisiva britannica di genere thriller poliziesco creata da Scott Frank e Chandni Lakhani, basata sulla serie di libri dello scrittore danese Jussi Adler-Olsen. La serie è stata presentata in anteprima il 29 maggio 2025.

 

Carl Morck, geniale investigatore, è tormentato dai sensi di colpa dopo un'aggressione che ha lasciato il suo partner paralizzato e un altro poliziotto morto. Al suo ritorno, a Carl viene assegnato a un caso irrisolto che lo consumerà. La scomparsa di una donna, all’apparenza ormai morta, alza il velo su antichi rancori e profondi dolori da chi è difficile fuggire.

 

Questo incipit così vago, è volutamente fumoso, proprio per non farvi anticipazioni su un prodotto così particolare e interessante.

Il primo elemento che secondo me vale da solo la pena di dedicarsi alla visione di questa serie è l’atmosfera scozzese, o meglio l’atmosfera edimburghese, se così si dice.

Era da tempo che desideravo vedere una serie ambientata in Scozia che non fosse una serie storica ma che mostrasse la quotidianità della vita cittadina scozzese.

È vero, Edimburgo si intravedeva anche in Baby Reindeer, ma si vedeva appena e l’atmosfera era totalmente diversa da questa serie, a proposito, ho parlato di questa serie in un episodio passato, se siete curiosi la trovate nell’episodio 20.

In questa serie la città è viva, si vedono gli scozzesi nel loro ambiente attuale, è possibile scorgere zone conosciute per ci è passato, e per chi come me è rimasto entusiasta della città e dei suoi cittadini è un breve ritorno in quelle zone.

Il secondo elemento è costituito dai personaggi, Carl Mork, interpretato dal Matthew Goode, si delinea come un personaggio vero, un dottor house ancora più vissuto e disilluso dalla vita, burbero e infastidito dalle persone. Mork vive un trauma profondo, sopravvissuto ad un omicidio che ha reso il suo collega paraplegico, rivive il trauma con rabbia, su di lui pesa infatti un senso di colpa per non aver salvato il suo collega e l’altro agente, morto durante l’aggressione.

Abbiamo poi la sua terapista, la dottoressa Rachel Irving, interpretata da Kelly MacDonal, attrice bravissima che ci mostra un personaggio contornato da un alone di mistero, abbiamo poi Akram Salim(Alexej Manvelov) poliziotto Siriano emigrato a Edimburgo e di cui non si sa quasi niente, la detective Rose Dickson(Leah Byrne) agente con diversi problemi mentali a cui un trauma in macchina ha attivato una catena di problemi, anche James Hardly(Jaimie Sives) collega di Mork rimasto paraplegico che ora deve affrontare un lungo e doloroso percorso per tornare a camminare.

Rimangono poi Merrit Lingard(Chloe Pirrie) avvocato dai modi decisi che subisce intimidazioni attraverso il proprio cellulare da una figura misteriosa e che deve occuparsi del fratello con problemi mentali.

Tutte queste persone hanno in sé diversi problemi, sia emotivi che mentali, e cercando di combatterci giorno per giorno, soffrendo e cercando di trovare uno scopo nella vita, cercando di dare un senso al loro dolore.

Secondo me è proprio questo il senso di tutta la serie, non tanto il giallo in sé, anche se questo ci mostra una trama interessante e non così scontata.

Ma il cercare di scavare attraverso le maschere che questi personaggi ci offrono per arrivare a capire cos’è che davvero si muove dietro gli occhi spaventanti e carichi di rabbia di Mork, gli occhi tristi di Akram, quelli pieni di delusione e paura di Rose e quelli pieni di dolore di Merrit, perché in fondo, tutti questi personaggi non sono altro che lo specchio di quello che siamo noi e i nostri amici, imparare a riconoscere queste emozioni può aiutarci a capire meglio noi stessi e chi ci sta intorno.

Il comparto fotografico rende l’atmosfera affascinante, con colori pieni e usati con attenzione sapiente, la musica fa il suo lavoro senza essere preponderante mentre il pezzo forte è la sigla, che vede Mork ripreso dal basso verso l’alto, dove in un crescente di tensione visiva e musicale esplode in un urlo di rabbia liberatorio e che mostra il vero volto del protagonista.

Forse una delle migliori sigle degli ultimi anni, breve e decisa.

 

Nel complesso a serie secondo me è una delle migliori di quest’anno, raccontandoci con voce coinvolgente una serie di tragedie personaggi struggenti e profonde.

Vi ringrazio per avermi seguito fin qui, vi invito a seguirmi sui vari social, Spotify, Amazon Music e Spreaker, vi invito inoltre a visitare il mio Blog, trovate il link tra le info del Podcast, li potrete trovare tutte le trascrizioni degli episodi per non udenti, noi ci vediamo il prossimo venerdì, buon venerdì e buon fine settimana, io sono Matteo e questo è Nitrato d’Argento.

 

Comentarios


IL BLOG DELLA GRU

©2022 by Matteo Marchi. Creato con Wix.com

bottom of page