Bentornati a tutte e tutti amici, spero che l’ultimo episodio del podcast vi sia piaciuto.
Oggi vi voglio parlare di qualcosa di un po' diverso da una serie tv, come avrete potuto evincere dal titolo di questo episodio oggi parleremo di quattro cortometraggi diretti da Wes Anderson.
Eccoci qui dunque e come al solito cerchiamo di creare la giusta atmosfera.
Prima di tutto cerchiamo di capire un po' di cosa si tratta.
Il 27 settembre scorso hanno debuttato su Netflix 4 cortometraggi diretti da Wes Anderson che vanno a riprendere direttamente dalla fantasia di Roald Dahl.
Vi racconto brevemente le trame di questi quattro cortometraggi.
Il primo corto della durata 40 minuti si intitola La meravigliosa storia di Henry Sugar. Presentato in anteprima al Festival di Venezia, ha debuttato su Netflix il 27 settembre. La cosa interessante è che la famiglia Dahl ha tenuto da parte questo racconto proprio per Wes Anderson, che ne era rimasto affascinato fin da bambino e da anni sognava di poterci lavorare.
Il protagonista della trama è un uomo benestante che scopre l’esistenza di un guru in grado di vedere senza usare gli occhi. Pensando di poter sbancare al casinò, l’uomo vuole farsi insegnare questo trucco. Nel cast ci sono Benedict Cumberbatch, Dev Patel, Ben Kinsgley, Ralph Fiennes e Richard Ayoade.
Il secondo corto si intitola The Swan (Il Cigno) interpretata da Rupert Friend, Asa Jennings e Ralph Fiennes, la trama è più cupa e racconta di un ragazzino mingherlino ma brillante che viene preso di mira dai bulli. Dura 16 minuti.
In The Rat Catcher (Il derattizzatore) è il terzo corto, tratto da un racconto poco noto dello scrittore britannico. Come suggerisce il titolo, il protagonista è uno sterminatore di topi. Il cast è composto da Rupert Friend, Ralph Fiennes e Richard Ayoade.
Infine, Poison: quarto e ultimo corto, basato su un racconto di Dahl abbastanza celebre, esce su Netflix il 30 settembre e dura 17 minuti. Il protagonista è un uomo che scopre un serpente velenoso nel suo letto. Nel cast figurano nuovamente Dev Patel (Woods), Benedict Cumberbatch (Harry), Ralph Fiennes (Roald Dahl) e Ben Kingsley (Dr. Ganderbai).
Come certamente avrete capito nel corso degli episodi del podcast volutamente io non rivelo troppo delle serie di cui vado a parlare, questo perché voglio lasciarvi quel velo di mistero che possa fa scaturire in voi l’interesse per guardarle.
La cosa davvero interessante di questi cortometraggi non è solo il cast che è ricorrente e partecipa a rotazione ai quattro progetti, con ruoli differenti: «Mi piace l’idea, fin dall’inizio, di avere una piccola compagnia che riproduca l’intero film», ha detto Anderson a Netflix in un’intervista di qualche tempo fa. «L’hanno preso e l’hanno fatto. Glielo consegni e poi fai un passo indietro e osservi».
Ma è anche la scenografia che viene utilizzata, i meravigliosi fondali dipinti che richiamano il teatro sono protagonisti tanto quanto i personaggi dei racconti.
Chi conosce Wes Anderson infatti ha imparato ad amare questo particolare stile registico e che in questo caso diventa davvero il motore che fa girare il racconto.
In conclusione posso dire che questi quattro cortometraggi sono davvero un piccolo gioiello cinematografico e con la loro breve durata, se si esclude il primo che dura 40 minuti tutti gli altri durano sui 17 minuti. Riescono ad inserirsi in qualsiasi momento della giornata, sia che si abbia una serata intera da dedicargli sia che si abbia solo la pausa pranzo di lavoro e si voglia staccare la mente rendendola più fresca e reattiva.
Vi ringrazio per avermi seguito fin qui, come sempre vi invito a ascoltare gli altri episodi del podcast e a scrivermi nei commenti se vorreste che recensissi altre serie.
Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro un buon fine settimana, ci vediamo la prossima settimana, non so ancora di cosa parlerò ma lo scopriremo insieme, buona giornata.
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